Termoli, Tac in manutenzione: morte cerebrale per un uomo

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Luglio 2018 - 18:47 OLTRE 6 MESI FA
Termoli, Tac ferma in manutenzione: morte cerebrale per un uomo

Termoli, Tac ferma in manutenzione: morte cerebrale per un uomo (Foto Ansa)

LARINO (CAMPOBASSO)  – La Tac era in manutenzione: e un uomo è finito in stato di morte cerebrale. E’ accaduto a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia. Qui è finito il calvario di un uomo di 47 anni, che dopo l’attesa dell’ambulanza a Larino (Campobasso) [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] e il tentativo di ricovero a Termoli dove la Tac era ferma per manutenzione è arrivato in stato di morte cerebrale in Puglia.

Sulla vicenda il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha chiesto “subito chiarezza sull’organizzazione regionale” e ha inviato in Molise una task-force per accertare i fatti coadiuvata dai Nas. “Vogliamo andare rapidamente a fondo su questa vicenda – ha detto il ministro Grillo – non è possibile morire per cattiva organizzazione e sostanziale mancanza di assistenza. Tanto più in una regione, il Molise, dove le fallimentari gestioni del passato non sono alle spalle, come dimostrano i ripetuti casi di assenza di reale programmazione che i cittadini molisani ben conoscono. Intanto, desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari”.

L’episodio ha avutoinizio martedì 17 luglio a Larino, dove è stato chiuso di recente il Punto di primo intervento dell’ospedale. I familiari dell’uomo che ha avuto un malore hanno chiamato il 118. L’ambulanza di Larino, secondo una prima ricostruzione riportata dall’Ansa, in quel momento era impegnata in un altro intervento. Quando un mezzo è arrivato, i sanitari si sono diretti all’ospedale San Timoteo di Termoli (Campobasso), ma qui la Tac era in manutenzione programmata, quindi ferma per alcune ore. Si è deciso perciò il trasferimento all’ospedale di San Giovanni Rotondo, dove poi i medici hanno accertato la morte cerebrale dell’uomo.

La task-force di esperti, con i carabinieri del Nas, “resterà in Molise – prosegue la nota del ministero della Salute – il tempo necessario ad acquisire documenti, atti e ogni elemento utile a fare completa chiarezza rispetto all’accaduto. L’episodio servirà a fare luce sul percorso di cura in ambito neurologico in Molise. Occorre accertare le inefficienze organizzative, le eventuali responsabilità personali degli operatori, ma anche gli eventuali errori causati da cattiva programmazione della politica regionale. Va sottolineato che i 12 posti-letto di neurochirurgia dell’ospedale Cardarelli di Campobasso non sono stati riconfermati nella programmazione regionale da un provvedimento firmato dal commissario ad acta nel 2017, in quanto l’attività è stata assegnata unicamente all’Irccs privato-convenzionato Neuromed di Pozzilli (Isernia)”, conclude il ministero della Salute.