Terremoto, morti saliti a 290. Funerali solenni, vescovo: “E adesso Dio, che si fa?”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Agosto 2016 - 11:27| Aggiornato il 28 Agosto 2016 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto, bilancio morti sale a 284. Oggi i funerali di Stato

Terremoto, bilancio morti sale a 284. Oggi i funerali di Stato

AMATRICE – Mentre  la terra continua a tremare in Centro Italia con altre scosse sabato mattina, e mentre il bilancio delle vittime è salito a 290, oggi funerali e lutto nazionale. Dopo due giorni di sforzi per cercare i dispersi, ad Ascoli Piceno si sono svolti infatti i funerali delle vittime del terremoto del Comune di Arquata del Tronto.

E adesso, Signore, che si fa? Quante volte, nel silenzio agitato delle mie notti di veglia e d’attesa, ho diretto a Dio la stessa domanda che mi sono sentito ripetere da voi in questi giorni”. Lo ha detto nell’omelia ai funerali il vescovo D’Ercole.”A nome mio, nel nome di questa nostra gente tradita dal ballo distruttore della terra: ‘e adesso che si fa?’ mi sono rivolto a Dio Padre, suscitato dall’angoscia, dall’avvilimento di esseri umani derubati dell’ultima loro speranza”.

“Non abbiate paura di gridare la vostra sofferenza, ma non perdete coraggio. Insieme ricostruiremo le nostre case e chiese; insieme soprattutto ridaremo vita alle nostre comunità, a partire proprio dalle nostre tradizioni e dalle macerie della morte. Insieme!“, ha quindi detto il vescovo di Ascoli Piceno. “Siamo in un tempo di guerre e anche il terremoto è una guerra, un boia che arriva nel buio, è saggio a dialogare con la natura e non provocarla indebitamente”.

Sono allineate di fronte all’altare nella palestra comunale di Monticelli ad Ascoli le 35 bare delle vittime marchigiane del terremoto. Tra loro due bambini. Intorno parenti e amici che piangono e si abbracciano. Molte le corone di fiori. Nella palestra sindaci e gonfaloni. Dentro fa già molto caldo e i boy scout distribuiscono acqua a tutti. I familiari sono seduti accanto alle bare dei loro cari, piangono, e qualcuno accusa un lieve mancamento, subito soccorso dai volontari. Numerose le autorità anche regionali e locali presenti.

Le esequie alla presenza delle massime autorità dello Stato. In concomitanza col rito, il premier Matteo Renzi ha proclamato una giornata di lutto nazionale. Sergio Mattarella, presente ai funerali, ha anche visitato Amatrice, dove una celebrazione religiosa, senza salme, si svolgerà mercoledì 31 agosto alle 18.00.

Mattarella ha parlato brevemente con gli operatori della Croce Rossa Italiana soccorsi speciali giunti dal Piemonte e si è complimentato con loro per il lavoro che stanno svolgendo. “Vi ringrazio per quello che fate” ha detto. “E’ il nostro dovere, presidente”, gli hanno risposto. Il presidente ha quindi proseguito verso il Centro Operativo di coordinamento della Protezione civile.

Il bilancio è salito a 290 vittime. Il numero di persone estratte senza vita dalle macerie è salito a 290. Sabato mattina, infatti, sono stati trovati tre corpi nell’hotel Roma di Amatrice. Sale così a 230 il bilancio delle vittime nella sola cittadina del reatino. Lo riferisce la Protezione civile. Sono invece 238 quelle soccorse e trovate ancora vive. Nelle Marche non risulta più alcun disperso.

Torneranno invece ad Aquata del Tronto, nei cimiteri delle frazioni di Pescara e Capodacqua, le salme delle vittime marchigiane del terremoto, al termine dei funerali. Lo ha detto all’Ansa il sindaco Aleandro Petrucci. I familiari raggiungeranno Ascoli dalle tendopoli a bordo di tre autobus. “Vogliono i loro cari nei nostri cimiteri per averli vicini e perchè vogliono che qui rinascano le loro case”, ha aggiunto il sindaco.