Terremoto, bufala magnitudo falsata per non pagare danni

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Agosto 2016 - 17:02| Aggiornato il 26 Agosto 2016 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto, bufala magnitudo falsata per non pagare danni

Terremoto, bufala magnitudo falsata per non pagare danni

ROMA – La magnitudo del terremoto del 24 agosto? Secondo alcuni complottisti sarebbe stata falsata, addirittura dall’Istituto di geofisica che è una assoluta e rigorosa autorità in materia, per evitare allo Stato l’onere di pagare i danni. E’ una bufala, ovviamente, ma circola in rete con un certo successo. I complottisti fanno riferimento ad un decreto del governo Monti che nel 2012 ha stabilito che i terremoti fino al grado 6,1 sono di competenza degli enti locali per quanto riguarda i risarcimenti danni, quelli che invece superano questa soglia sono di competenza dello Stato.

Ma i complottisti hanno commesso qualche passo falso: anzitutto il temuto articolo 2 è stato soppresso con la legge n.100 del 12 luglio 2012 (quella che convertiva in norma a tutti gli effetti il decreto legge). E non è l’unica inesattezza, come spiega bene questo articolo de La Stampa:

Ma nella bufala che circola in rete ci sono altre due inesattezze che fanno suonare più di un campanello d’allarme. Secondo i complottisti il risarcimento dei danni dipende dalla magnitudo del terremoto. Peccato che i risarcimenti dei danni si calcolino sulla base dell’intensità dei terremoti e non della loro magnitudo: la prima viene calcolata sulla base della scala Mercalli (quella che misura appunto l’intensità sulla base dei danni), la seconda sulla base della scala Richter. Sono due dati diversi e che non sono in relazione l’uno con l’altro. L’esempio classico che fanno i sismologi per distinguere è semplice: un terremoto di magnitudo 7 in mezzo al deserto (e quindi senza manufatti attorno) sta al grado 0 della scala Mercalli, che misura i danni.

L’ultimo errore del messaggio-bufala, poi, è davvero grossolano: la «legge di Monti» viene indicata come una risposta del governo al salasso seguito al terremoto dell’Emilia. Ma i conti non tornano: il decreto legge è stato approvato il 15 maggio del 2012, cinque giorni prima del sisma. La coincidenza non era passata inosservata e in tanti avevano parlato di una beffa che si sommava, così, alla tragedia. I fatti, però, anche qui si scostano dalla fantasiosa interpretazione: dopo il terremoto del 20 maggio 2012, Mario Monti firmò un decreto per garantire la copertura al 100% delle spese per la ricostruzione.