Terremoto centro Italia, sindaco Amatrice: “Metà paese non c’è più”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Agosto 2016 - 05:05 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto centro Italia. Amatrice

Terremoto centro Italia. Amatrice

ROMA – “Metà paese non c’è più ed è stato raso al suolo“: queste le parole del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi a RaiNews24 dopo il terremoto di magnitudo 6.0, che si è verificato nella zona di Rieti, ore 3.36, con epicentro ad Accumoli.

Crolli di edifici sono stati segnalati ad Accumoli e Amatrice, nel Reatino.  “Abbiamo le strade di accesso al paese isolate, metà paese non c’è più. C’è gente sotto le macerie. L’emergenza è salvare le persone. Siamo senza luce, le strade di accesso sono
bloccate“, spiega il sindaco, facendo un appello ai soccorritori per liberarle. “Su una c’è una frana e un’altra ha
un ponte che sta per crollare. La gente si sta riunendo negli impianti sportivi, siamo senza corrente”, specifica Pirozzi.

Il sisma è stato avvertito in tutto il centro Italia, in particolare anche a Roma dove molti palazzi hanno tremato per 20 secondi. Secondo i vigili del fuoco di Ascoli Piceno, vi sarebbero dei feriti nella zona interna della provincia, in particolare nei Comuni di Arquata, Pretare Pescara del Tronto. Delle loro condizioni non si sa nulla, ma per il momento escludono decessi. I vigili del fuoco stanno inviando squadre di soccorso nelle zone più colpite. La Protezione civile delle Marche conferma le province dove si segnalano più danni sono Ascoli e Macerata.

Un “sisma severo”, dalle prime informazioni ci sono stati “feriti e crolli importanti”, riferisce il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Il Dipartimento della Protezione civile è in contatto con tutti i territori colpiti, come ad Amatrice, dove sono in arrivo i mezzi speciali: così rende noto Palazzo Chigi, con un post su Twitter.

E’ stata di magnitudo 5.4 la seconda forte scossa di terremoto registrata alle 4:33, con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata) ed ipocentro a 8,7 chilometri di profondità.

Nelle Marche il sisma ha provocato crolli ‘a macchia di leopardo’ in tre province: Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Lo rende noto la Sala operativa unificata della Protezione civile, che raccoglie i dati dai Centri operativi comunali e delle Sale provinciali, tutti attivati. I danni maggiori si registrano ad Arquata del Tronto e Pescara del Tronto (Ascoli), e ad Amandola (Fermo), dove è caduto un cornicione dell’ospedale Mogliano e Gualdo (Macerata).

Le forti scosse di stanotte sono state sentite distintamente anche in tutto l’Abruzzo. All’Aquila la gente è scesa in strada. Tante le chiamate al 118 per malori e paura, ma nessun caso grave. Gente in strada anche a Pescara e Teramo, dove la scossa si è sentita distintamente. Per ora non sono segnalati danni. Il sisma è stato avvertito anche in Molise, nell’Isernino.