Terremoto: i certificati falsi sulle case mai “ancorate”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Agosto 2016 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto: i certificati falsi sulle case mai "ancorate"

Terremoto: i certificati falsi sulle case mai “ancorate”

ROMA – Terremoto: i certificati falsi sulle case mai “ancorate”. Piano piano cominciano a delinearsi responsabilità e abusi, irregolarità e falsificazioni documentali sulle mancate se non finte ristrutturazioni in chiave anti-sismica delle abitazioni private come degli edifici pubblici ad Amatrice come ad Accumoli. La magistratura fa la sua parte, ma illuminanti sono le segnalazioni che continuano ad arrivare dai cittadini sui cosiddetti “ancoraggi”, la protezione minima per evitare i crolli, mai avvenuti.

Cosa dicono le segnalazioni? Parecchi privati, al momento dell’acquisto hanno ricevuto dei certificati attestanti la messa in sicurezza degli immobili dal rischio sismico. Salvo accorgersi al momento del crollo che non era vero: ora si tratta per i magistrati di confrontare le carte e cioè gli atti di compravendita con quelli registrati in Comune. Certificati falsi sugli ancoraggi sulle case private, dunque, si aggiungerebbero ad altri certificati falsi per attestare lavori e collaudi nelle caserme, nelle chiese, nelle scuole, in quegli edifici pubblici che, proprio per l’esperienza distruttiva del ’97 che impose le ristrutturazioni, mai sarebbero dovuti venir giù.

Il pensiero va naturalmente a manufatti storici di grande valore artistico come la Torre Civica di Accumoli sotto la quale hanno perso la vita i quattro componenti di un’intera famiglia. E alla caserma dei carabinieri sempre ad Accumuli. Sul Corriere della Sera il rosario degli abusi che hanno condotto alla tragedia.

Caso esemplare è quello della Torre Civica di Accumoli, edificio storico conosciuto anche a livello internazionale. Lo stanziamento iniziale di 100 mila euro viene ridotto a poco più di 90 mila. L’impresa individuata è la «Giuseppe Franceschini». Responsabile del procedimento è l’architetto Cappelloni. È l’esperto che segue altri progetti, compreso quello del complesso parrocchiale in cui è inserita la chiesa di San Francesco, dove il campanile è crollato e ha travolto un’intera famiglia. Vengono effettuati due collaudi: uno l’11 ottobre del 2012, l’altro il 28 maggio 2013. Non vengono evidenziati problemi e la verifica concede il via libera.

Ma qualcosa evidentemente non ha funzionato: le scosse di sei giorni fa non hanno lasciato scampo e la Torre risulta gravemente lesionata. L’edificio è venuto giù. Storia analoga è quella della caserma dei carabinieri di Accumoli. Dopo il terremoto dell’Umbria si decide di effettuare lavori di ristrutturazione e vengono stanziati 150 mila euro. La ditta prescelta è la «Impretekna». Responsabile del provvedimento è il geometra Granato che risulta aver seguito ben nove progetti. Anche in questo caso i lavori sono classificati come «ultimati e collaudati». Sembra che sia tutto regolare, almeno a leggere le carte. E invece la sede dei carabinieri ha subito danni gravissimi. (Ilaria Sacchettoni e Fiorella Sarzanini, Corriere della Sera)