Terremoto, i dipendenti di Poste Italiane donano un’ora di stipendio

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Settembre 2016 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto, i dipendenti di Poste Italiane donano un'ora di stipendio

Terremoto, i dipendenti di Poste Italiane donano un’ora di stipendio

ROMA – I dipendenti di Poste Italiane donano un’ ora del loro stipendio ai terremotati del Centro Italia. Ne dà notizia la stessa azienda in un comunicato. Il gesto solidale  è stato sottoscritto con un accordo tra Poste Italiane e le organizzazioni sindacali Slc/Cgil, Slp/Cisl, Uilposte, Failp/Cisal, Confsal Comunicazioni e Ugl Comunicazioni.

Le donazioni volontarie, da parte dei dipendenti del Gruppo, pari all’importo equivalente alla retribuzione di un’ora di lavoro, saranno destinare al “Fondo di intervento a favore delle popolazioni del Centro Italia”. L’Azienda contribuirà all’iniziativa raddoppiando l’entità complessiva delle’importo.

L’accordo segue quello sottoscritto da Confindustria con Cgil, Cisl e Uil il 30 agosto scorso che hanno deciso congiuntamente di sostenere un impegno di solidarietà verso quei territori, avviando una raccolta fondi. L’accordo – sottoscritto dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia e dai segretari generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Annamaria Furlan e Uil, Carmelo Barbagallo – attiva un “Fondo di intervento a favore delle popolazioni del Centro Italia”, nel quale confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori di tutto il territorio nazionale, pari a un’ora di lavoro e un contributo equivalente, per ogni lavoratore, da parte delle imprese.

La raccolta fondi terminerà il 31 gennaio 2017. Confindustria e Cgil, Cisl e Uil “effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento entro il prossimo mese di ottobre, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locali e delle autorità preposte al piano di ricostruzione, nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione, comunque a sostegno di servizi/strutture di pubblica utilità, e il loro più rapido utilizzo, considerata la gravità della situazione e la necessità di avviare al più presto la ricostruzione”.