Terremoto L’Aquila, “Bertolaso telefonò a Boschi: ‘La verità non va detta’”

Pubblicato il 25 Ottobre 2012 - 08:50 OLTRE 6 MESI FA
Guido Bertolaso, dopo il sisma avrebbe detto: “La verità non si dice”

ROMA – Secondo Repubblica Guido Bertolaso, subito dopo il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009, convocò una riunione di esperti della commissione Grandi Rischi e, secondo alcune intercettazioni pubblicate dal quotidianjo, avrebbe chiesto loro di diffondere un comunicato stampa occultando la verità. Il quotidiano La Repubblica riporta l’audio della telefonata in questione, tra Bertolaso e il sismologo Enzo Boschi, datata 9 aprile.

Questo il contenuto di quella telefonata tra l’allora capo della Protezione civile e Boschi, secondo Repubblica: “Mi hanno chiesto: ma ci saranno nuove scosse?” direbbe Bertolaso. Proprio quel giorno la Commissione si sarebbe riunita nella sede dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a Roma. Prima dell’incontro Bertolaso avrebbe spiegato al suo interlocutore: “La riunione di oggi è finalizzata a questo, quindi è vero che la verità non la si dice”. E ancora: “Alla fine fate il vostro comunicato stampa con le solite cose che si possono dire su questo argomento delle possibili repliche e non si parla della vera ragione della riunione. Va bene?”. Boschi avrebbe risposto: “Non ti preoccupare, sai che il nostro è un atteggiamento estremamente collaborativo. Facciamo un comunicato stampa che prima sottoponiamo alla tua attenzione”.

D’altronde sempre Repubblica scrisse che già in un’altra occasione, il 30 marzo del 2009, ovvero 7 giorni prima del terremoto, Bertolaso avrebbe tentato di placare le paure della gente con dichiarazioni concordate ad hoc con i sismologi.

Secondo Repubblica, in un’intercettazione,  il 30 marzo, Bertolaso avrebbe chiesto agli esperti della Grande rischi di riunirsi all’Aquila per “zittire subito qualsiasi imbecille”, per “tranquillizzare la gente” e per dire che “cento scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa quella che fa male. Capito?”.