Terremoto L’Aquila. Per Guido Bertolaso nuova indagine, per Stati archiviazione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Giugno 2013 - 22:36 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto L'Aquila. Per Guido Bertolaso nuova indagine, per Stati archiviazione

Terremoto L’Aquila. Per Guido Bertolaso nuova indagine, per Stati archiviazione (Foto LaPresse)

L’AQUILA – Nuove indagini a carico di Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile e commissario per l’emergenza del terremoto de L’Aquila del 2009. Archiviazione invece per le accuse a Daniela Stati, ex assessore della Regione Abruzzo. Questa la decisione del gip del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella nell’ambito del filone d’inchiesta connesso al processo alla Commissione Grandi rischi. La decisione è arrivata dopo tre giorni dall’udienza al termine della quale, dopo cinque ore di camera di Consiglio, Gargarella si era riservato di decidere.

Il gip ha accolto solo in parte la richiesta di archiviazione presentata per entrambi gli imputati dai pm Fabio Picuti e Roberta D’Avolio, opposta da alcune parti. Nell’infuocata udienza di due giorni fa, il magistrato aveva ascoltato tutti gli opponenti alla richiesta di archiviazione, in particolare quella nei confronti di Bertolaso.

Dopo aver insistito sull’archiviazione delle due posizioni, Picuti aveva chiesto al giudice di specificare, nel caso avesse ordinato nuove indagini, quali dovranno essere gli aspetti da approfondire. A carico dei due indagati era stata aperta un’inchiesta parallela a quella principale dopo la pubblicazione dell’ormai famosa telefonata intercettata nell’ambito dell’inchiesta sul G8. Nella registrazione audio si sente l’ex sottosegretario Bertolaso dire all’assessore Stati di voler convocare la riunione per un’operazione mediatica con cui tranquillizzare gli aquilani preoccupati dallo sciame sismico che non dava tregua.

I sette componenti della Grandi rischi erano stati condannati dal Tribunale dell’Aquila nell’ottobre 2012 a sei anni di reclusione ciascuno con le accuse di omicidio colposo, e lesioni gravi per aver fornito rassicurazioni alla popolazione aquilana in una riunione avvenuta solo cinque giorni prima del sisma che ha fatto 309 vittime; per loro l’accusa aveva chiesto quattro anni di reclusione.