Terremoto, Lazio: terremotati esenti da rette nidi e ticket

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Agosto 2016 - 17:51 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto, Lazio: terremotati esenti da rette nidi e ticket

Terremoto, Lazio: terremotati esenti da rette nidi e ticket

ROMA – Stop al ticket sanitario e al pagamento degli asili nido e delle Residenze sanitarie assistenziali per i terremotati di Amatrice e Accumoli, e via all’istituzione di due strutture sociosanitarie insieme alla protezione civile. E’ quanto prevede, tra l’altro, un decreto emanato dal commissario alla sanità del Lazio, il governatore Nicola Zingaretti, per le zone colpite dal sisma.

Il decreto si articola in dieci punti principali, il primo dei quali è appunto “l’esenzione per tutti i cittadini residenti ad Amatrice ed Accumoli del ticket per prestazioni ambulatoriali erogate da strutture pubbliche e private accreditate del Lazio, farmaci, latti artificiali per la prima infanzia”.

Il decreto prevede “l’estensione delle esenzioni anche ai cittadini colpiti dal sisma, residenti in altri Comuni del Lazio, che abbiano riportato lesioni tali da comportare ricovero e successive cure”. Inoltre “sono disposte esenzioni alle persone fisiche e alle imprese aventi sede nei Comuni di Accumoli e Amatrice, del pagamento delle tariffe previste per le prestazioni erogate dal Dipartimento di prevenzione della ASL di Rieti”. Il decreto dispone poi “l’assistenza sanitaria primaria per i residenti provvisoriamente trasferiti in altri Comuni, con la scelta del medico di medicina generale o pediatra nella località di domicilio temporaneo”.

Vengono poi istituite “2 strutture socio-sanitarie denominate Pass (Posto di Assistenza Socio-Sanitaria)”. C’è anche il “permesso di trasferimento temporaneo per le farmacie rese inagibili dal sisma”. Altro punto caratterizzante del decreto l'”esenzione dal pagamento della quota per asili nido, centri di riabilitazione, Residenze sanitarie assistenziali (Rsa)”. Infine si dispone “il permesso di ampliamento temporaneo della capacità ricettiva, nel limite massimo del 30%, delle strutture socio-sanitarie che siano interessate dall’accoglienza di persone colpite dal sisma”.