Terremoto, sos sciacalli: ad Amatrice uno quasi linciato, a L’Aquila…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Agosto 2016 - 17:39 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto, sos sciacalli: ad Amatrice uno quasi linciato, a L'Aquila...

Terremoto, sos sciacalli: ad Amatrice uno quasi linciato, a L’Aquila… (foto Ansa)

ROMA – Emergenza sciacalli nelle zone dell’Italia Centrale colpite dal terremoto: ad Amatrice, nei pressi del centro di coordinamento dei soccorsi, un uomo è stato fermato e identificato dalla polizia perché sospettato di aver sottratto oggetti da alcune abitazioni. L’uomo, quando è stato bloccato, aveva con sé un trolley e ha rischiato di essere linciato dalla folla prima dell’arrivo di alcuni poliziotti. Altri sospettati sono stati fermati ieri e alcuni sono stati anche arrestati. Ieri era stato fermato e poi rilasciato dopo accertamenti anche un profugo afgano che cercava di rimuovere macerie dalla casa dove erano sepolte due ragazze, sue connazionali, e dove non erano ancora giunti i soccorsi.

Poliziotti anti sciacalli.

Le unità del Servizio Polizia Scientifica (D.V.I.), specializzate nell’attività di identificazione e riconoscimento di salme, sono state messe a disposizione per le esigenze della Protezione Civile Nazionale. Il dispositivo, connesso alle esigenze di anti-sciacallaggio, nei centri urbani di Amatrice, Accumuli, Pescara del Tronto e Arquata, è stato rafforzato con l’impiego di 80 poliziotti dei Reparti Mobili di Roma e Senigallia, che si aggiungono ai 17 equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, di Perugia e Pescara, impiegati già da ieri. Continuano inoltre le ricerche dei dispersi con l’ausilio delle unità cinofile della Polizia di Stato specializzate nella ricerca e soccorso persone. La Polizia Stradale – spiega una nota – rimane coinvolta nell’attività di viabilità stradale lungo la via Salaria per garantire i collegamenti con i comuni colpiti e la scorta ai mezzi di soccorso.

Sciacalli all’Aquila.

Sale anche all’Aquila il rischio sciacallaggio dopo il sisma distruttivo del Centro Italia che ha riacceso nel capoluogo abruzzese l’incubo del 6 aprile 2009. Ai carabinieri del capoluogo sono arrivate alcune segnalazioni di persone ben vestite che hanno suonato casa per casa chiedendo soldi per l’emergenza sisma di Amatrice. Al momento non risultano denunce. Ma c’è anche un altro caso, sulla cui veridicità al momento si dubita ancora, di cui si sta parlando con un messaggino che si sta diffondendo in modo virale tra gli aquilani, attraverso la messaggistica di Whatsapp e anche attraverso i social network. “Attenzione: gira per L’Aquila un gruppo di persone che, fingendosi dipendenti del Comune, chiedono di entrare nelle abitazioni per verificarne l’agibilità e poi commettere furti! La meschinità umana non ha limiti. Fate girare!”, è il testo. Su questa casistica, tuttavia, al momento mancano sia denunce che segnalazioni tanto ai Carabinieri quanto alla Polizia di Stato.