Terremoto, venti i feriti FOTO. 25mila sfollati nelle Marche, 3mila a Norcia

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Ottobre 2016 - 18:38 OLTRE 6 MESI FA
Norcia (Ansa)

Norcia (Ansa)

ROMA – Venti feriti, nessuna vittima e 25mila sfollati nelle Marche. Questi i numeri del terremoto di magnitudo 6.5 che alle 7,41 di domenica 30 ottobre ha colpito l’Italia centrale, in un’area compresa tra Marche, Umbria e Lazio. Numeri che però potrebbero salire: secondo fonti di Palazzo Chigi e della regione Marche, gli sfollati potrebbero arrivare fino a 100mila. 

Il terremoto profondo dieci chilometri, ha avuto come epicentro Norcia in Umbria, Preci e Castel Sant’Angelo sul Nera nelle Marche ed ha colpito gli stessi luoghi del sisma di mercoledì 26 ottobre e, in parte, gli stessi paesi della scossa del 24 agosto che aveva come epicentro Amatrice nel Lazio.

Il sisma ha provocato nuovi crolli radendo al suolo borghi storici del centro Italia come Castelluccio di Norcia, Visso e la già colpita Arquata del Tronto. A Cascia è stato sgomberato anche l’ospedale. Pur non causando vittime, la scossa ha provocato un esodo gigantesco: al momento sono infatti 25mila quelli che dovranno lasciare le proprie case nelle Marche per raggiungere gli alberghi sulla costa e circa 3mila quelli che dovranno lasciare Norcia in Umbria.

Come ha spiegato il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli “il numero [degli sfollati] è più che raddoppiato rispetto all’inizio del sisma. Ed è variabile, nel senso che dobbiamo considerare chi è ancora in casa e dovrà uscire e chi viceversa chi potrà rientrare. Ma è un numero enorme di persone”.  Ceriscoli ha lanciato l’allarme. La 25mila sgomberati “rischiamo di arrivare a 100mila persone che avranno bisogno di essere assistite”, ha detto nella Sala operativa provinciale della Protezione civile in cui era per monitorare la situazione. “L’area interessata – ha spiegato Ceriscioli – tocca, oltre al Maceratese, anche Ancona”. Andando avanti di questo passo, con la crisi sismica che non si arresta, “si rischia di arrivare a 100mila sfollati”.

Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, nel pomeriggio ha confermato che il sisma non ha provocato vittime: “Non si sta cercando nessuno. Non ci sono ulteriori feriti. Restano venti con qualche codice giallo”. In una conferenza stampa a Rieti, il capo della Protezione civile ha spiegato che si stanno “potenziando le strutture ricettive già messe in piedi nelle zone colpite. Continueremo in questo modo” ha detto Curcio.

Critica anche la situazione della viabilità, ha spiegato ancora Curcio, tant’è che gli spostamenti degli autobus che trasportano gli sfollati “vengono staffettati da personale dell’Anas”. Ci sono problemi di viabilità dappertutto, a cominciare dalla Salaria chiusa”.

La scossa delle 7,40 è stata avvertita fortissima in tutto il centro Italia ma anche lungo tutto lo stivale, da Bolzano alla Puglia. A Roma, molta paura e diversi controlli dei vigili del fuoco. Anche qui, come nella maggioranza dei centri colpiti  o che si trovano in località non troppo distanti dal sisma, le scuole lunedì 31 ottobre resteranno chiuse per consentire verifiche agli istituti.

Dopo quella, forte, di questa mattina, sono state avvertite altre due scosse a Norcia: la prima, intorno alle 13 di magnitudo 4.6 con epicentro tra Preci e Norcia; l’altra intorno alle 15 e 18 minuti. La parte alta della frazione di Castelluccio di Norcia è stata praticamente rasa al suolo. “E’ cambiato per sempre il panorama di quella zona sull’altopiano di Norcia”, ha sottolineato uno di quelli che sono riusciti a verificare la situazione sul posto.

La Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea, a Norcia, sono crollate: sono rimaste in piedi parte delle facciate e delle strutture. “Noi monaci stiamo tutti bene, ma i nostri cuori vanno subito a chi è stato colpito, e i frati del monastero cercano di capire se qualcuno ha bisogno dell’estrema unzione”, ha detto il vicepriore, padre Benedetto. “Ci affidiamo come sempre alle vostre preghiere e al vostro supporto”, ha aggiunto.

La preghiera del Papa – “Esprimo – ha detto il Papa dopo l’Angelus – la mia vicinanza alle popolazioni dell’Italia Centrale colpite dal terremoto. Anche questa mattina c’è stata una forte scossa. Prego per i feriti e per le famiglie che hanno subito maggiori danni, come pure per il personale impegnato nei soccorsi e nell’assistenza. Il Signore Risorto dia loro forza e la Madonna li custodisca”. Un lungo applauso dalla piazza ha accolto le parole del Papa.

Il terremoto di oggi è il più violento degli ultimi decenni in Italia. Più forte da mezzo secolo a questa parte, più di quello in Friuli e più di quello dell’Aquila. Quello del Friuli del 1976 fu di magnitudo 6.4 della scala Richter. La scossa principale dell’Aquila del 2009 fu del 5.8, quello di Umbria e Marche del 1997 del 6.1. Anche quello del Belice, del 1968, fu del 6.1. Solo in Irpinia, nel 1980, la magnitudo fu del 6.5 della scala Richter, pari a quella odierna, e causò 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.

“Noi ricostruiremo tutto. Case, chiese ed esercizi commerciali” ha assicurato intanto il presidente del Consiglio Matteo Renzi in una conferenza stampa. “Sono territori meravigliosi. Non possiamo avere uno sguardo burocratico. Vogliamo che Norcia abbia un futuro e per farlo dobbiamo rimettere a posto case, chiese e ed esercizi commerciali”.

Grillo e Forza Italia: Pronti a collaborare.  “A situazione di emergenza eccezionale deve corrispondere una risposta eccezionale. Per questo il decreto sisma e le misure previste in legge di Bilancio non bastano più, sono già sorpassate dagli ultimi eventi. Fin dal 24 agosto il M5S ha dato la sua disponibilità a collaborare e a proporre soluzioni per aiutare le popolazioni colpite, in tempi rapidi”. E’ quanto si legge nel post di apertura del blog di Grillo aggiungendo che occorre ora dare “tutto il supporto psicologico necessario. Dobbiamo stargli vicini”. “Facciamo presto”.

Ed anche Forza Italia si è detta pronta a collaborare. “Forza Italia esprime vicinanza e solidarietà a tutti gli italiani colpiti dal terremoto. In giorni così l’unica bandiera che conta e deve contare è il Tricolore. Per questo la nostra disponibilità a collaborare con il governo e le altre opposizioni sul post terremoto sarà totale”. A dirlo è Deborah Bergamini. “Ci auguriamo che almeno in questa circostanza l’invito del premier Renzi a evitare polemiche e divisioni si accompagni ad un contestuale sforzo per giungere a risposte condivise e non calate dall’alto”, conclude. 0 che non ci confrontiamo con un sisma di questa magnitudo”.

Foto Ansa