Test di Medicina e Odontoiatria: c’è posto per un candidato su 6

di Edoardo Greco
Pubblicato il 6 Settembre 2016 - 08:54 OLTRE 6 MESI FA
Studenti in aula per il test di ammissione alla facoltà di Medicina  ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Studenti in aula per il test di ammissione alla facoltà di Medicina
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ROMA – Test di medicina e odontoiatria: 62.695 candidati per 10.132 posti. Inizio dei test alle 11: segui la diretta su Blitz. Sono in programma oggi, martedì 6 settembre, i test di ammissione a medicina e odontoiatria per i corsi a numero programmato a livello nazionale per l’anno accademico 2015-2016. Gli aspiranti camici bianchi sono 62.695, oltre duemila persone in più rispetto all’anno scorso. I posti disponibili a Medicina e Odontoiatria sono 10.132 (9.224 per Medicina e 908 per Odontoiatria). Passerà dunque circa un candidato su sei.

In 62.695 hanno fatto domanda per la prova di ammissione (erano 60.639 nel 2015). 10.132 i posti disponibili (9.224 a Medicina e 908 a Odontoiatria), 173 in meno in confronto al 2015 (quando quelli di Medicina erano di più, 9.513, e quelli di Odontoiatria di meno, 792). Solo 1 su 6 ce la farà.

Il numero dei posti per ciascun corso di laurea è stato stabilito operando una mediazione tra il fabbisogno professionale espresso per ciascuna professione dal ministero della Salute e l’offerta formativa deliberata dagli atenei. La prova comincia alle 11.00 in tutta Italia e durerà 100 minuti. Anche quest’anno, come per le prove degli anni scorsi, sono previsti 60 quesiti.

Ma quanti punti servono per superare il test? Alla vigilia dell’appuntamento il portale Skuola.net, spulciando i risultati della prova 2015, è arrivato alla conclusione che ne bastano 30.40 (trenta punto quaranta). Questo, secondo i calcoli del portale studentesco, all’uscita dei primi risultati pubblicati a settembre 2015 (senza considerare, quindi, gli scorrimenti di graduatoria), è stato il punteggio realizzato nel 2015 dall’ultimo candidato in posizione utile per il test di Medicina e Odontoiatria, contando il numero di posti disponibili comprensivi di quelli riservati a studenti non comunitari non soggiornanti.

Il punteggio massimo è comunque fissato a 90 punti. Nel 2015 i più bravi, quelli che si sono classificati primi in graduatoria al test di Medicina a pari merito, hanno ottenuto un punteggio di 80.90 mentre il punteggio medio ottenuto da chi si è classificato tra i primi 1000 è stato di un più fattibile 55.43.

L’anno scorso Logica, Biologia e Matematica e Fisica sono state le materie in cui si sono ottenuti i punteggi più alti: sempre i primi 1000 in graduatoria a Logica hanno ottenuto una media di 20.7 punti su 30 e a Matematica e Fisica una media di 7,5 punti su 12. Bene pure Biologia: la media dei primi mille è stata di 16,7 punti su 27.

Buccia di banana per molti, invece, la Cultura generale: meno di 1 (per l’esattezza 0,8) su 3 è stato il punteggio medio. Da una web survey su circa 1.000 iscritti alla prova di domani, è emerso che se la maggioranza è fresco fresco di diploma, circa 1 su 6 è invece uscito da scuola almeno l’anno scorso: tra questi, per ben il 63%, quello di domani sarà già il secondo test.

E qualora vada male, la maggioranza del campione totale è decisamente perseverante: circa l’80% ci riproverà, e per più della metà di questi, il piano B consiste nell’iscriversi in un corso simile per farsi riconoscere gli esami qualora dovesse farcela il prossimo anno. Circa un quarto di loro, invece, si iscriverà comunque (anche in una facoltà diversa) per poi ritentare la prova l’anno prossimo.

L’identikit del candidato ai test. Preparato, appassionato e pronto a tutto. Il candidato medio al test di Medicina di domani, 6 settembre, sembra agguerrito, tanto che non disdegna l’idea di fare ricorso qualora non riesca a passare; probabilmente è stufo di stare in panchina, visto che spesso si tratta di un ragazzo già alle prese con il secondo tentativo di indossare il camice bianco. Grazie a un sondaggio web su circa 1000 iscritti alla prova di domani, Skuola.net tratteggia l’identikit del candidato 2016.

Occhi bene aperti sarà la sua parola d’ordine: se non dovesse passare, il 36% è intenzionato a percorrere la via del ricorso appigliandosi anche alla più piccola eventuale irregolarità riscontrata durante il test, mentre un altro 44% lo farà solo se si dovesse trovare di fronte a infrazioni particolarmente gravi.

A ogni modo il candidato medio al test di Medicina si è lasciato diverse porte aperte: più di 2 su 5 dicono di essersi addirittura iscritti a più di 3 prove di ammissione, un altro 36% ad almeno 2. Il 26% degli intervistati sta studiando in vista del test da 2/3 mesi, ma c’è chi è sui libri da circa un anno (19%). Una buona fetta ha iniziato la preparazione da 4/6 mesi (9%) o, addirittura, da 6/8 mesi (8%).

I libri sono stati lo strumento di preparazione preferito dal 43%, le simulazioni online quelle di un altro 1 su 3. E per lo studio non si è badato a spese: la maggior parte (44%) ha investito fino a 100 euro per la sua preparazione al test di Medicina, ma niente in confronto a chi afferma di aver speso in questo senso dai 100 ai 300 euro (25%), o a chi invece ha speso più di 500 euro con lo stesso scopo (22%). La passione per la materia è il motore che ha spinto il 64% dei candidati intervistati a scegliere questa strada.

La protesta contro il numero chiuso davanti al ministero. Blitz notturno davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione in viale Trastere a Roma per gli studenti dell’Udu e della Rete degli studenti medi per protestare contro i test di ingresso all’università.

Con il blitz davanti al Ministero dell’Istruzione “abbiamo voluto ribadire la nostra contrarietà a qualsiasi forma di numero chiuso -precisa Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Udu – ma abbiamo denunciato che quella che avviene con il test è una selezione all’ingresso che di fatto si basa su elementi aleatori, e su cui incidono fortemente una serie di fattori che nulla hanno a che vedere con la capacità e la volontà del candidato di affrontare un determinato corso di studi. Davanti ad una drammatica riduzione degli studenti che si iscrivono all’università, il Ministero risponde nel peggiore dei modi. I bandi contengono elementi peggiorativi rispetto al passato, come la diminuzione sostanziale dei posti disponibili (se ne perdono più di 1000, di cui 300 a medicina) e la chiusura anticipata delle graduatorie al termine del primo semestre, lasciando immaginare che questo comporterà un’ulteriore riduzione dei posti. In questo modo moltissimi potenziali studenti sono buttati fuori dalle università, e si vedono negata la possibilità di scegliere il proprio futuro”.

Gli studenti precisano che anche quest’anno saranno presenti negli atenei di tutta Italia per distribuire la “Guida al Test sicuro”: al suo interno “è indicato tutto ciò che deve accadere per far sì che il test si svolga in maniera regolare, evitando quindi che prove inique e fallaci vadano a condizionare il futuro di studenti già pesantemente danneggiati da questo sistema di accesso” si legge in una nota.

I test proseguiranno i prossimi giorni con Medicina veterinaria (7 settembre), Architettura (8 settembre), per chiudere il 13 e 14 con Professioni Sanitarie e Medicina e Chirurgia in lingua inglese. “Siamo pronti a raccogliere ogni segnalazione di irregolarità al nostro indirizzo mail: ricorsi@unionedegliuniversitari.it”.

Per Gianmarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi é importante investire nell’orientamento dei ragazzi. “Sempre più studenti si trovano impreparati al momento della scelta del proprio percorso universitario. Per questo, come studenti medi, diciamo che è necessario non solo superare il numero chiuso, ma anche prevedere seri programmi di orientamento negli ultimi anni delle scuole superiori, in modo da poter permettere agli studenti di fare una scelta consapevole: bisogna pensare a scuola e università come due percorsi non distinti bensì in continuità”.

Proteste degli studenti davanti agli ospedali. “Da anni chiediamo un ripensamento delle modalità di accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia, che si stanno rilevando non solo inefficaci, ma anche dannose. Anche l’Ordine dei Medici comincia a mettere in discussione questa programmazione”. Così Martina Carpani, Coordinatrice della Rete della Conoscenza che questa notte, insieme a Link Coordinamento Universitario e Unione degli Studenti hanno svolto un’azione dimostrativa presso alcune aziende ospedaliere per protestare contro i test di accesso a Medicina, affiggendo cartelloni e striscioni con sopra scritto “Chiuso – il numero chiuso chiude gli ospedali”.

Le azioni di protesta proseguiranno nelle sedi dove si svolgono i test, in particolare davanti alla sede di Medicina dell’università La Sapienza di Roma e in tutti i principali poli universitari. “Medicina ha visto un taglio da 9513 a 9224 posti e architettura da 7800 a 6991 -precisa Andrea Torti, Coordinatore di Link – Coordinamento Universitario – La progressiva riduzione del numero di posti per l’accesso ai corsi con il numero chiuso nazionale è inaccettabile e va a ledere ulteriormente il diritto allo studio, già colpito da un test assolutamente iniquo”.