Tezze sul Brenta (Vicenza): ladro sul tetto, assediato dal paese armato di badili e zappe

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Luglio 2015 - 16:11 OLTRE 6 MESI FA

 

Tezze sul Brenta (Vicenza): ladro sul tetto, assediato dal paese armato di badili e zappe

La notizia riportata dal Gazzettino

TEZZE SUL BRENTA (VICENZA) – Gente armata di badili, scope, bastoni, zappe e altri oggetti contundenti. Tutti contro di lui, Kushtrim Hajzeraj, kosovaro di 31 anni, accerchiato da almeno una sessantina di persone accorse a intrappolare il ladro, rifugiatosi sul tetto di un capannone in via dell’Aeronautica, a Tezze sul Brenta (Vicenza)Poco prima della mezzanotte di giovedì alcuni che passavano in bici hanno notato luci accese nel laboratorio dei loro vicini. Una cosa inusuale, così hanno avvertito i fratelli, i quali sono andati subito a vedere e hanno trovato il portone aperto, con il lucchetto spaccato.

Claudio Strati per Il Gazzettino racconta:

Da dentro hanno poi sentito passi sul tettodell’edificio. Cos’era accaduto? Uno o più ladri si erano introdotti nell’azienda, con effrazione dell’infisso spaccando una porzione di plexiglass, avevanoprelevato dai banchi da lavoro vari utensili, un trapano, due smerigliatrici, un caricabatterie per auto, una saldatrice, del valore complessivo di circa 800 euro, e li avevano sistemati vicino all’uscita, pronti per poi portarseli via.

Gli Ambrosi hanno chiamato i carabinieri della Compagnia di Bassano, prontamente intervenuti, ma intanto è sceso in strada mezzo paese. La gente ha accerchiato il vecchio maglio. Sul tetto si era rifugiato un uomo, che restava accovacciato e si spostava ogni tanto per non farsi vedere, ma che era ben visibile. “Ho anche caricato sulle spalle un carabiniere perchè potesse vederlo meglio – spiega Alessandro Cervellin, uno dei tedaroti scesi in strada per la caccia al ladro – secondo noi quello era il palo, mentre i complici se l’erano filata. Non voleva assolutamente scendere, non voleva farsi guardare in faccia, abbiamo pensato che fosse uno del paese. Anche perché quando il carabiniere gli ha dato l’altolà intimandogli di scendere, ha risposto in dialetto veneto: “Andè via, se no no vegno xo“. E’ andata avanti così per parecchio tempo, quello diceva che se non si portava via la gente non sarebbe sceso, poi i carabinieri hanno fatto allontanare le persone e allora, con le scale appoggiate al tetto dai vigili del fuoco, l’uomo è sceso ed è stato arrestato. Teneva la maglietta sopra la faccia, nessuno lo ha potuto riconoscere”. 

Ci sono stati anche momenti drammatici, perchè mentre i carabinieri volevano andare a prenderlo l’uomo, sentitosi braccato, ha minacciato di buttarsi di sotto. “Inoltre – prosegue Cervellin – mentre si spostava sul tetto, dove molti coppi sono “cotti” per il caldo della fornace, si temeva che potesse sprofondare e cadere giù di brutto”. In ogni caso l’ “abbraccio” dei carabinieri è stato alla fine preferibile per il 31 enne. Incontrarsi con la gente del posto non sarebbe stato altrettanto confortevole. Dissuaso dai suoi propositi, Hajzeraj è stato arrestato e accompagnato in caserma, dove è stato trattenuto in attesa dell’udienza di convalida svoltasi questa mattina a Vicenza. Nessuna traccia invece degli eventuali complici che la gente del posto riteneva potessero essere scappati. Secondo i carabinieri l’uomo ha agito da solo e si è rifugiato sul tetto quando si è reso conto di non poter sfuggire alla morsa dei cittadini e dei militari.