Trapianti fegato, 17 arresti a Napoli. Chiedevano rimborsi per visite mai svolte

Pubblicato il 27 Novembre 2012 - 09:26 OLTRE 6 MESI FA
Trapianti di Fegato, 17 arresti Napoli. Chiedevano rimborsi per visite mai svolte

NAPOLI- Chiedevano rimborsi per visite mediche all’estero mai effettuate. Per questo i carabinieri dei Nas hanno arrestato 17 componenti di un‘associazione napoletana di trapiantati epatici. Un giro d’affari di oltre un milione di euro che garantiva ai trapiantati oltre 2000 euro. Per 15 di loro sono stati disposti gli arresti domiciliari, per altri due l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, della sezione reati contro la Pubblica amministrazione. Nelle ordinanze di custodia si legge che le accuse contestate sono di “associazione per delinquere, truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale e contraffazione di documenti”.

Secondo quanto emerso dalle indagini i trapiantati si facevano rimborsare visite presso strutture all’estero in realtà mai svolte presentando falsa documentazione. L’ammontare dell’affare sarebbe di oltre 1 milione di euro e le persone coinvolte avrebbero ottenuto rimborsi di 2000 euro al mese.

Fatture di alberghi e ristoranti francesi, ricevute di tragitti in taxi mai effettuati. E ancora, attestazioni di spese rilasciate da agenzie di viaggio italiane e biglietti di trasporto aereo, carte d’imbarco e biglietti ferroviari. Tutte false, secondo la Procura della Repubblica di Napoli. Sotto esame dei Nas di Napoli anche la certificazione sanitaria relativa a ricoveri e consulti medici per cure post trapianto presso strutture ospedaliere, con sede in Francia, rivelatisi inesistenti.

Le indagini hanno consentito di raccogliere, come sottolinea il procuratore aggiunto Francesco Greco, ”un grave quadro indiziario sull’esistenza di un illecito ‘traffico’ di false richieste di rimborso spese per prestazioni sanitarie effettuate presso centri ospedalieri esteri al fine di ottenere ingenti illeciti rimborsi dalle competenti aziende sanitarie locali”.

Nel corso dell’indagine i carabinieri hanno sequestrato anche certificati medici in bianco intestati a una struttura sanitaria francese, blocchetti di fatture in bianco, timbri di strutture ricettive, ricevute di taxi in bianco, ricevute fiscali in bianco riferite alla consumazione di pasti a bordo dei treni, pc e sistemi di archiviazione di dati informatici attraverso i quali alcuni degli indagati erano in grado di emettere falsi biglietti ferroviari, falsi biglietti aereo elettronici, false carte d’imbarco e false fatture di strutture ricettive francesi.