Trattativa Stato-mafia, Brusca: “Le richieste di Cosa Nostra erano per Mancino”

Pubblicato il 1 Febbraio 2013 - 14:19| Aggiornato il 19 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il destinatario finale del “papello” di Cosa Nostra, il documento con le richieste della mafia allo Stato per fermare le stragi, “era l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino”. “Salvo Lima venne ucciso per colpire Giulio Andreotti”. Lo ha detto il pentito Giovanni Brusca al giudice per le udienze preliminari di Rebibbia.

Brusca è stato ascoltato nell’ambito delle indagini sulla presunta trattativa Stato-mafia. Il “papello” in questione conteneva le condizioni del boss di Corleone Totò Riina. Sarebbe stato affidato all’ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, per essere consegnato a Mancino. Almeno secondo Brusca. Al momento Mancino è imputato solo di falsa testimonianza, e ha sempre negato di aver saputo della trattativa.

Brusca ha detto al gup che Riina commissionò anche l’omicidio dell’ex ministro Dc del Mezzogiorno Calogero Mannino per far pressioni sul mondo politico. Poi l’incarico venne revocato. Secondo la Procura Mannino assunse un ruolo nella trattativa nel timore di essere ucciso.

“Nell’aprile del ’92 (periodo di elezioni, un mese dopo l’omicidio di Lima) non avevamo preferenze politiche e neppure indicazioni. Volevamo solo distruggere la corrente andreottiana. Con l’omicidio Lima si voleva colpire politicamente Andreotti”.