Tre italiani salvati dagli organi di una siriana arrivata con un barcone

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2013 - 11:42 OLTRE 6 MESI FA
Tre italiani salvati dagli organi di una siriana arrivata con un barcone

Immigrati su un barcone (Foto Lapresse)

SIRACUSA – Era fuggita dalla Siria in guerra, con il marito e i due figli adolescenti. Aveva attraversato il Mediterraneo, cinque giorni in mezzo al mare, sperando di arrivare in Svezia, dove lavorava il suo figlio maggiore. Ma il suo viaggio è finito in Sicilia: morta dopo un arresto cardiocircolatorio. Grazie a lei, ai suoi organi e alla generosità dei suoi familiari, tre italiani sono tornati a vivere.

Il marito ha autorizzato l’espianto del fegato e dei reni. Gli organi sono andati a due uomini siciliani e ad una donna calabrese in attesa all’Ismett di Palermo e al Policlinico di Catania.

Alessandra Ziniti su Repubblica ha raccontato questa storia che ha commosso anche la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin: “Un gesto commovente. È l’esempio che anche in situazioni drammatiche di estremo bisogno come sono quelle dei profughi che arrivano sulle nostre coste, ci sono persone che riescono a compiere gesti d’amore verso il prossimo che vanno silenziosamente a beneficio di altri”, ha detto ringraziando la famiglia della donatrice.

La donna, un’infermiera di 49 anni, era su un barcone insieme al marito, un piccolo imprenditore, ai due figli adolescenti e ad altri siriani in fuga dalla guerra civile. Il barcone era stato soccorso una settimana fa dalla Guardia costiera di Siracusa. Solo che la donna era già in condizioni critiche. Lunedì sera l’arresto cardiocircolatorio. Ma quando i medici hanno chiesto al marito se autorizzasse l’espianto degli organi lui non ha esitato, racconta Ziniti.

L’uomo che ha ricevuto il fegato, un siciliano che abita a Locri, era in lista di attesa dal 2009. Da pochi mesi gli altri due, un uomo di 41 anni di Ragusa e una donna calabrese.

“È stata un’esperienza toccante, che insegna cosa è la vera solidarietà, ha detto a Ziniti Maurilio Carpinteri, il medico rianimatore che ha assistito la donna. Il marito e i due figli in un momento di grande disperazione ci hanno regalato tutto quello che avevano con una dignità davvero esemplare”.