Tre migranti avvelenati da strane erbe tra Lucca e l’Alta Versilia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2017 - 12:59 OLTRE 6 MESI FA

LUCCA – Quale sarà la strana erba che ha avvelenato tre giovani migranti nigeriani tra l’Alta Versilia e Lucca? Un giallo si consuma in quelle terre per i tre migranti trovati morti e la causa potrebbe essere l’ingestione di erbe velenose. Gli investigatori indagano sul caso e stanno cercando di capire se tra l’uomo morto a Lucca e i due trovati morti nella struttura che li ospita in Alta Versilia ci sia un collegamento.

Marco Gasperetti sul Corriere della Sera scrive che due vittime sono state trovate nell’agriturismo Le Poiane a Retignano, un borgo dell’Alta Versilia, con la bocca piena di sangue e saliva, ma nessun segno di violenza sul corpo:

“Maxwel Emiantor, 23 anni e Olaide Adeniyi, 21 anni, arrivati in Toscana sei mesi fa, la mattina avevano giocato a tennis con alcuni amici, erano tranquilli e stavano bene. Poi nel pomeriggio i due sono andati a riposare e poche ore dopo sono stati trovati senza vita nei loro letti a castello, la bocca piena di sangue e saliva, nessun segno di violenza. Si aspetta l’esito dell’autopsia, anche se alcuni testimoni parlano di «strane erbe» che i due avrebbero utilizzato per prepararsi una zuppa tipica africana. «Erano due ragazzi in gamba – dicono gli amici – Olaide giocava nella squadra di calcio locale che milita in Terza Categoria»”.

La terza vittima invece è morta tre giorni prima, corpo ritrovato la mattina di domenica 19 febbraio a Sant’Anna, una frazione di Lucca, sempre in una struttura per richiedenti asilo:

“Anche stavolta la vittima è di nazionalità nigeriana, ha 23 anni e sul corpo non ha alcun segno di violenza. Sembra essere morto per un arresto cardiocircolatorio ma anche in questo caso solo l’autopsia potrà dare un responso sicuro. I tre casi sono collegati? I carabinieri non escludono alcuna ipotesi ma sono molto prudenti. I tre probabilmente si conoscevano ma le tre morti potrebbero essere anche una fatalità”.