Treviso, la fuga di Don Alberto: “Ho chiesto aiuto, nessuno mi ha sentito”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Settembre 2016 - 06:20 OLTRE 6 MESI FA
Treviso, la fuga di Don Alberto: "Ho chiesto aiuto, nessuno mi ha sentito"

Treviso, la fuga di Don Alberto: “Ho chiesto aiuto, nessuno mi ha sentito”

TREVISO – Don Alberto Bernardi ha abbandonato la parrocchia del Sacro Cuore di Treviso. Una vera e propria fuga per cui il parroco ha lasciato tutti i suoi incarichi e si è reso irreperibile dai fedeli. Al vescovo, in una lettera, aveva scritto: “Lascio, quando ho chiesto aiuto nessuno mi ha sentito”. Una crisi di vocazione, secondo qualcuno, o un amore che avrebbe rimesso in dubbio i suoi voti, secondo altri.

Questo il mistero del prete che, da un giorno all’altro, è letteralmente fuggito dai suoi impegni e che sarebbe pronto anche a spretarsi, scrive la Tribuna di Treviso, ma per motivi ancora poco chiari:

“Don Alberto, 45 anni, pochi giorni fa ha lasciato all’improvviso la parrocchia di via Dalmazia a Treviso. Non ancora la tonaca, pare; ma sarebbe questione di ore, mentre sono certe le dimissioni da tutti i suoi incarichi: responsabile dell’emporio solidale Beato Erico di via Battisti, membro del consiglio pastorale, responsabile della Pastorale del Lavoro; gli sono già subentrati altri religiosi.

Prima di andarsene, don Alberto ha scritto una lettera al vescovo di Treviso, Gianfranco Agostino Gardin, annunciando la rinuncia agli incarichi, forse anche alla vita religiosa, con una frase sibillina che denuncia comunque una crisi profonda: «Lascio perché quando ho chiesto aiuto nessuno mi ha sentito», nella Diocesi, tra le file della Curia. Aiuto per cosa? Forse per una fede incrinata, messa alla prova.

Il suo addio è stato comunicato ai parrocchiani mercoledì da don Adriano Cevolotto, vicario del vescovo, durante il consiglio pastorale. Domenica, durante le messe, i celebranti si sono limitati ad annunciare che il parroco se ne era andato. Silenzio assoluto dalla Diocesi, mentre chi lo frequentava all’emporio si limita a dire che negli ultimi tempi il prete sembrava sempre più chiuso in se stesso, come una persona a cui cominciassero a mancare certezze sulla proprio vocazione o, forse, gravata solo da tanta stanchezza. O forse da un sentimento nuovo, che lo faceva vacillare. In queste ore gli sarebbe vicino il fratello, don Maurizio, parroco a San Pio X di San Donà di Piave (Ve)”.