Treviso, “legge” rom: stupro di una minorenne risarcito con 100 mila euro

Pubblicato il 13 Aprile 2011 - 19:55 OLTRE 6 MESI FA

TREVISO – Uno stupro su una minorenne pagato non con il carcere ma con un’ammenda da centomila euro. Non è la legge italiana ma, secondo il Gazzettino, avviene in Italia, a Santa Bona (Treviso) ed è il risultato di una faida tra zio e nipote appartenenti ad una comunità rom.

Nella ricostruzione del quotidiano, tutto comincia con uno stupro. Il presunto autore è Darko, 24 anni, rom. L’uomo violenta una minorenne e suo zio, Marko, 52 anni chiede vendetta. Si riunisce il consiglio degli anziani e opta per l’espulsione dalla comunità dello stupratore.

Per il Gazzettino, però, la storia non finisce così. Darko assolda quattro uomini e irrompe nella roulotte dello zio, pestando lui e la moglie. Marko reagisce organizzando un contro-raid chiuso, come avvertimento, da alcuni colpi di pistola sparati contro la roulotte del nipote.

Sono i colpi di pistola ad allarmare tutti: in paese qualcuno li sente e avverte la polizia. A questo punto il consiglio degli anziani, secondo il Gazzettino, impone la “pace”: la vittima dello stupro va risarcita con 100 mila euro. Patto siglato, pace fatta e “onta” lavata.

Sia chiaro: i diretti interessati negano tutto, dallo stupro agli spari. Per loro è solo una lite cominciata per l’alcol. Eppure la ricostruzione sembra davvero troppo precisa per essere solo frutto di fantasia.