Treviso, Patrick Casarin si accascia e muore a soli 18 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Agosto 2017 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Treviso, Patrick Casarin si accascia e muore a soli 18 anni

Treviso, Patrick Casarin si accascia e muore a soli 18 anni (Foto Facebook)

TREVISO – Un malore improvviso mentre era a casa di alcuni amici a Treviso e poi è morto. Patrick Casarin, 18 anni appena compiuti, è riuscito solo a dire “mi sento male” prima di accasciarsi e perdere i sensi. Il giovane soffriva di asma e gli amici che erano con lui assicurano che non faceva uso di droghe. Forse è stato stroncato da un infarto.

Mauro Favaro sul Gazzettino scrive che Patrick lascia la madre, una sorella e due fratelli più piccoli. Da tempo il ragazzo soffriva di qualche problema cardiaco, ma nonostante i soccorsi immediati il malore gli è stato fatale. Da un po’ il giovane non si sentiva bene:

“Stava facendo uno stage nella cooperativa Alternativa, attraverso una borsa lavoro. A metà settimana si era recato dal medico di famiglia. E gli ultimi due giorni li ha passati in malattia. Patrick non ha avuto una vita semplice. Gli sarebbe piaciuto fare l’alberghiero. Il rapporto con la scuola, però, è stato conflittuale. Ma ha saputo farsi voler bene da tutti. In primis da Jessica, la fidanzata di sempre. E poi dai compagni incontrati nel contesto di Spazio Giallo, il vecchio punto di ascolto per adolescenti messo in piedi dall’Usl, così come da quelli del gruppo Fuori scuola, il progetto della Provincia contro l’abbandono scolastico. Fino agli operatori di strada che seguono i senza dimora.

Qui le cose stavano andando bene. Patrick aveva intrapreso un bel percorso che l’aveva portato a diventare volontario nel dormitorio pubblico di via Pasubio e nell’emporio solidale di via Bagattino. Negli ultimi tempi era stato toccato da vicino da diversi lutti. Tra quelli che l’hanno segnato di più, c’è l’omicidio di Giampietro Piccolo, il 57enne senzatetto ucciso da un altro clochard lo scorso febbraio nella stazione dei treni a Treviso. E poi il suicidio del suo amico Youssef El Mejnaoui, il ragazzo di 17 anni cresciuto anche lui nel quartiere di Santa Maria del Rovere che nel dicembre del 2015 si è tolto la vita lanciandosi dall’ultimo piano del grattacielo di via Pisa”.