Pio Albergo Trivulzio, spuntano i nomi degli inquilini eccellenti: “Anche Braida del Milan”

Pubblicato il 19 Febbraio 2011 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA

Case “scontate” nel centro di Milano e inquilini speciali: spuntano i primi nomi eccellenti nel caso affittopoli al Pio Albergo Trivulzio a Milano. Ci sarebbero anche il direttore generale del Milan Ariedo Braida e la dirigente della Sezione criminalità organizzata della Squadra mobile di Milano, impegnata nell’inchiesta sul caso Ruby, Maria José Falcicchia tra i nomi dei 1.064 inquilini di altrettanti immobili pubblici.

La lista dei contratti di locazione, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, sarebbe stata consegnata ai 33 membri della commissione Casa e Demanio del Comune di Milano. Nell’elenco ci sarebbe anche Daniele Cordero di Montezemolo, fratello di Luca, secondo Repubblica che dal 29 giugno 2010 occuperebbe “un appartamento di 43 metri quadri in piazza Mirabello 1, in pieno centro, con un canone annuo di 9.100 euro più 1.800 euro di spese”, scrive il Corriere della Sera.

“A Braida è intestata una abitazione di 84 metri quadrati, in piazza Carmine 1, per un canone di 17.300 euro l’anno più 1.244 di spese. Il contratto è stato firmato il 1 aprile 2010. Il nome della Falcicchia è invece legato a un’abitazione di 75 metri quadrati in via San Marco 20 angolo via Montebello 7, vicinissimo alla Questura, per il quale è previsto un canone di 11.262 euro più 980 di spese. Il contratto risale al 13 gennaio 2011”, scrive ancora il Corriere .

Ancora nell’elenco ci sarebbe il nome di Martino Pillitteri, figlio dell’ex sindaco Paolo e cugino dell’attuale assessore ai servizi civici del Comune. Anche la storica étoile Carla Fracci e l’editore di Tex Willer Sergio Bonelli compaiono, scrive l’Ansa. Carla Fracci per l’appartamento di 187 mq in via della Spiga, strada del Quadrilatero della Moda, pagherebbe dal 2003 un canone annuo di circa 46 mila euro e oltre 6 mila euro di spese: poco più di 4,3 mila euro al mese.

Sergio Bonelli, famoso editore di fumetti, pagherebbe invece per 82 metri quadri di abitazione in via Alfieri poco più di 600 euro al mese. Nella lista compaiono anche alcuni politici: Piero Testoni, parlamentare del Pdl e nipote dell’ex presidente della Repubblica defunto Francesco Cossiga che per 80 metri quadrati nella centralissima via Santa Marta paga meno di 1.000 euro al mese. E nella stessa via, l’ex assessore comunale Guido Manca, oggi consigliere, paga circa 7 mila euro l’anno per un appartamento di circa 60 metri quadrati.

I nomi non finiscono qui: Libero ne svela altri ancora come Gaia Bermani Amaral, la modella diventata famosa grazie a uno spot della Tim. “A lei il Trivulzio ha consegnato un appartamento di 72 metri quadri in centro. Il canone? Meno di 700 euro mensili, almeno il 30% in meno dei valori di mercato”.

DUBBI SULLA LISTA: INCOMPLETA? La lista consegnata al Comune di Milano potrebbe non essere completa: è questo il sospetto sollevato durante i lavori della commissione consiliare Casa, nell’ambito dei quali è stata aperta la busta sigillata consegnata a Palazzo Marino dai vertici della Baggina. A avanzare il dubbio è stata la presidente della Commissione, la finiana Barbara Ciabò.

”Sembra che manchino 150 immobili – ha attaccato la consigliera futurista – se questo sospetto trovasse fondamento sarebbe gravissimo: un vero affronto al consiglio comunale di Milano”. Ad alimentare i sospetti è stato anche Vincenzo Giudice, esponente del Pdl e dipendente del Pat: nell’elenco mancherebbero gli immobili di via Sottocorno e di via Menotti. Una chiave del giallo potrebbe essere legata al fatto che in questi anni i beni non presenti nell’elenco potrebbero essere stati venduti. Ed è proprio sul piano delle dismissioni immobiliari che il Pd è pronto a dar battaglia.

”Di sicuro – ha attaccato la democratica Carmela Rozza – l’elenco è incompleto perché noi abbiamo chiesto di conoscere anche le vendite immobiliari del Trivulzio degli ultimi cinque anni. Se entro lunedì non avremo queste informazioni, chiedero’ l’intervento della magistratura”.