Truffa online, smantellata organizzazione: 49 siti fake…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2016 - 11:37 OLTRE 6 MESI FA
Truffa online, smantellata organizzazione: 49 siti fake...

Truffa online, smantellata organizzazione: 49 siti fake…

ROMA – Quasi tremila transazioni illecite, 49 siti truccati, 351 vittime e 1 milione di euro raccolto. Questi i numeri della truffa messa in atto da una organizzazione di romeni ben strutturata fra Italia e Romania. Una gang con capi riconosciuti che impartivano gli ordini e due coppie di luogotenenti dislocate tra Lombardia e Veneto per mettere in atto la mega truffa. E, fra gli altri, persino un ragazzo di 23 anni genio del pc, che la polizia di Bucarest ha fermato all’università, proprio mentre stava sostenendo un esame di informatica.

L’indagine che ha fatto arrestare cinque persone (più due già in carcere tra Monza e Vercelli) è partita dalla denuncia presentata da una delle vittime per il mancato recapito di un iPad acquistato sul sito techmaniashop.it.

Per raggirare gli utenti dei siti di acquisto online, la banda aggiungeva parole come “store” o “elettronica” agli Url originali dei rivenditori online di prodotti di alta tecnologia (2.962 le transazioni illecite accertate) e beneficiare delle recensioni positive che tanto contano tra gli internauti incalliti. Proprio quegli indirizzi, modificati, facevano cadere in errore l’utente di turno, che, convinto di finalizzare l’acquisto, inviava il denaro alle carte prepagate tipo Postepay dei malviventi. Ancor più sfortunati invece, coloro che finivano nella rete del phishing, visto che digitavano i loro dati sensibili su formatfacsimile di quelli degli istituti di credito per vedersi svuotare il conto corrente (senza possibilità di essere risarciti dalla banca).

Il gruppo criminale aveva pensato pure a come riciclare il denaro. Partite a poker on line pilotate, spiega la dirigente della Postale Lisa Di Berardino, dove il vincitore era già designato e, aiutato dai complici, spostavano i soldi in un’unica direzione. Un ingegnoso sistema che poi si concludeva col prelievo dei contanti in quel di Ramnicu Valcea, alias la Hackerville d’Europa per via dell’abnorme numero di truffe on line consumate da quelle parti. In totale, i truffatori erano riusciti a impossessarsi illecitamente di un milione di euro, il valore dei beni oggetto di sequestro preventivo disposto dal giudice.