Tubercolosi, scopre contagio dopo due anni: ricoverato in isolamento

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2016 - 14:50 OLTRE 6 MESI FA
Tubercolosi, scopre contagio dopo due anni: ricoverato in isolamento

Tubercolosi, scopre contagio dopo due anni: ricoverato in isolamento

PADOVA – Trascorrono cinque notti in un campo estivo organizzato dalla parrocchia. E dopo due anni scoprono di essersi presi la tubercolosi. Un ragazzo di vent’anni di Camposampietro, in provincia di Padova, è ricoverato da una settimana in isolamento nel reparto di Pneumologia a Cittadella, mentre un suo coetaneo, risultato con una turbecolosi in atto, è chiuso in casa, ma non è contagioso.

 

L’infezione, spiega Luca Marin sul Gazzettino, risale a due anni fa, quando i due amici, insieme ad una quindicina di ragazzi, hanno partecipato ad un camposcuola estivo. Tra i giovani c’era anche un ragazzo infetto dal batterio.

Subito il servizio igiene della Asl aveva sottoposto la comitiva ai controlli del caso, facendo seguire la profilassi necessaria a tutti coloro che erano risultati infetti. Ma i due giovani non lo erano. Solo adesso, a due anni di distanza, i due sono stati male.

Il ventenne è stato subito sottoposto ad una Tac e a una radiografia al torace dove si è subito evidenziata l’infezione in corso.

Si tratta di un evento molto raro, come ha sottolineato la direttrice del Servizio igiene sanità pubblica, Anna Pupo:

“Dopo aver eseguito opportunamente tutte le prevenzioni necessarie, dopo 2 anni prendere atto di questa contagiosa infezione è un evento molto raro. Immediatamente venuti a conoscenza della malattia abbiamo richiamato tutti i ragazzi che hanno dormito assieme nel camposcuola e li abbiamo posti in profilassi, a tutti abbiamo fatto una radiografia di verifica”.

Poi l’ammissione:

“Lo sappiamo tutti che la medicina non è infallibile, in questo caso la terapia di prevenzione non ha funzionato. Forse la terapia doveva essere più lunga”.

La responsabile dell’Asl tranquillizza dai timori, spiegando che la tubercolosi si trasmette solo per vie respiratorie: solo chi vive insieme alla persona malata e respira a lungo la stessa aria può essere contagiato. Non esiste il contagio occasionale al cinema o in autobus, ha spiegato la dottoressa al Gazzettino.