Under 35, solo il 29% è genitore: in Italia 62mila nuovi nati in meno

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Ottobre 2014 - 12:29 OLTRE 6 MESI FA
Under 35 in crisi, senza sgravi né asili: in Italia 62mila nuovi nati in meno

Under 35 in crisi, senza sgravi né asili: in Italia 62mila nuovi nati in meno

ROMA – Tra chi ha meno di 35 anni oggi in Italia solo il 29% (nemmeno uno su tre) ha un figlio. Insicurezza economica e lavorativa che colpisce soprattutto gli under 35, ovvero coloro più interessati a procreare, mancanza di sgravi fiscali, aiuti pubblici e asili. Così l’Italia perde 62mila nuovi nati in un anno. Il numero lo ha calcolato il Censis in un rapporto: “Diventare genitori oggi”. Scrive Repubblica:

Un dato che fa riflettere: tra chi ha meno di 35 anni, solo il 29,8% è genitore. L’età della procreazione si posticipa sempre di più e lo conferma il fatto che per il 46% degli intervistati ci si deve cominciare a preoccupare di non avere ancora un figlio non prima dei 35 anni. L’esperienza di diventare genitori è importante per entrambi i sessi, come dichiara l’86,2% del campione.

La Stampa sintetizza altri dati:

Per quanto riguarda il numero di nuovi nati, si è passati dai quasi 577mila del 2008 ai poco più di 514mila del 2013, il valore più basso da quando si fanno le rilevazioni. La riduzione è del 3,7% dal 20012 al 2013, con un calo del tasso di natalità da 9 a 8,5 nati per mille abitanti. Il rapporto spiega: «Per l’83% la crisi rende più difficile la scelta di avere un figlio.

E la percentuale supera il 90% tra i giovani fino a 34 anni, cioè le persone che subiscono maggiormente l’impatto della crisi e allo stesso tempo sono maggiormente coinvolte nella decisione della procreazione». L’indagine punta il dito anche sull’insufficienza delle politiche pubbliche a sostegno della famiglia. Il 61% degli italiani è convinto che le coppie sarebbero più propense ad avere figli se migliorassero gli interventi pubblici. Sgravi fiscali e aiuti economici diretti sono le principali richieste (71%), il 67% segnala l’esigenza di potenziare gli asili nido, il 56% fa riferimento ad aiuti pubblici per sostenere i costi per l’educazione dei figli(rette scolastiche, servizi di mensa o di trasporto).