Valerio Amato picchia, investe e accoltella nigeriano per razzismo: arrestato

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Marzo 2017 - 20:33 OLTRE 6 MESI FA
Valerio Amato picchia, investe e accoltella nigeriano per razzismo: arrestato

Valerio Amato picchia, investe e accoltella nigeriano per razzismo: arrestato

RIMINI – “Brutto negro di m…. vattene da qui”. Così Valerio Amato, 30 anni, si è scagliato contro un giovane nigeriano di 25 anni: lo ha picchiato, investito con l’auto e poi non pago ha infierito sul suo corpo steso a terra con un coltello, finché sporco di sangue non è scappato.

Una follia spietata, alimentata a quanto pare dalla droga, e che si è placata solo dietro alle vetrate delle cellette del reparto di psichiatria dell’ospedale di Rimini, dove l’uomo, originario di Roma, è piantonato dalla polizia dopo l’arresto, avvenuto subito dopo i fatti di mercoledì sera. E’ accusato di tentato omicidio, aggravato dalla matrice razziale.

Dagli accertamenti clinici, il riminese è risultato positivo alla cocaina, e domani sarà interrogato dal gip alla presenza dell’avvocato difensore, Francesco Pisciotti. Il giovane straniero aggredito ha riportato fratture multiple, ha la milza spappolata, varie emorragie interne, una ferita da fendente al fianco sinistro, il polmone perforato e questa sera è stato operato per una frattura al femore: grave, ma è stabile.

Il questore Maurizio Improta ha rilasciato al nigeriano un permesso di soggiorno di sei mesi per motivi umanitari: qualora dovesse riprendersi dai traumi e dalle ferite subite, potrà avvalersi della facoltà di rinunciare alla procedura – ancora in fase embrionale – di riconoscimento dello status di rifugiato proprio alla luce del rilascio del permesso di soggiorno.

Secondo quando ricostruito dagli agenti delle Volanti intervenuti sul posto: il nigeriano era davanti ad un supermercato, dove aiuta a riporre i carrelli in cambio di qualche spicciolo, quando il 30enne l’ha visto. E’ sceso dall’auto su cui viaggiava insieme al padre ed è corso verso lo straniero insultandolo con frasi razziste, poi l’ha preso a pugni e calci. A quel punto il padre dell’italiano è intervenuto per fermare il figlio, dando la possibilità allo straniero di sottrarsi alla furia irrazionale.

Quando il giovane di colore ha tentato di fuggire allontanandosi di corsa, l’italiano è salito in auto, lo ha inseguito e quindi investito, sbattendolo contro le auto in sosta e un cancello. Poi, sceso dalla vettura, accecato da una rabbia irrazionale, pare l’abbia raggiunto sferrandogli la coltellata al lato sinistro dell’addome. La polizia è arrivata subito sulle tracce del 30enne.

Grazie alla segnalazione dei testimoni gli agenti hanno scoperto che l’auto era intestata al padre. Quando è stato arrestato era in casa e il coltello è stato trovato sul tappetino anteriore della vettura. L’arrestato annovera numerosi precedenti di polizia per minacce, lesioni, maltrattamenti, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, spaccio di sostanze stupefacenti e guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche.

In giornata sono state molteplici le manifestazioni di solidarietà al giovane nigeriano, dalla diocesi di Rimini al sindaco Gnassi. Il giovane era sbarcato in Sicilia a settembre e poi era stato ricollocato attraverso l’hub di Bologna in un hotel riminese che ospita i profughi.