Vallo della Lucania, prete fece abortire amante: processo al Tribunale ecclesiastico

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Aprile 2017 - 07:48 OLTRE 6 MESI FA
Vallo della Lucania, prete fece abortire amante: processo al Tribunale ecclesiastico

Vallo della Lucania, prete fece abortire amante: processo al Tribunale ecclesiastico

SALERNO – Intrecciò una relazione con una parrocchiana sposata e poi la fece anche abortire. Doppio scandalo in una chiesa di Vallo della Lucania, il cui parroco, nel frattempo trasferito, dovrà rispondere ora dinanzi al tribunale ecclesiastico della sua condotta.

La vicenda risale al 2012, quando Giovanna, giovane parrocchiana di circa 30 anni, cede alle lusinghe del suo sacerdote. I due intrecciano una relazione amorosa, che va avanti per mesi, tra incontri rubati e messaggi appassionati.

Il gossip corre veloce tra i parrocchiani e giunge fino all’orecchio del marito tradito. Ma a quel punto lo scandalo si complica: la giovane resta incinta e il sacerdote, preoccupato di perdere l’abito talare, tronca la relazione. A svelare i retroscena ben più raccapriccianti sarebbe stato lo stesso marito della donna: si è rivolto prima al vescovo di Vallo della Lucania, poi al Vaticano e infine al Tribunale ecclesiastico.

“Mia moglie rimase incinta – ha raccontato –  Non sapevo ancora nulla, il parroco voleva farla abortire, cominciò a minacciarla… Alla fine la gravidanza l’ha interrotta ma per fortuna c’ero io che le sono sempre stato accanto”. Secondo l’uomo la moglie è stata vittima di un momento di “fragilità, debolezza e tanta insistenza da parte di quel prete”. Per questo ha messo da parte l’orgoglio e lo ha denunciato.

Maria Chiara Aulisio sul quotidiano Il Mattino riporta le parole del marito:

“Non potevo credere che dopo tutto quello che era successo il parroco rimanesse al suo posto, come se niente fosse, a dire messa tutti i giorni e ad accogliere i fedeli. Mi sembrava assurdo. Così mi rivolsi al vescovo di Vallo della Lucania che, dopo avermi ascoltato, non fece praticamente nulla. O meglio: si limitò a spostare il sacerdote in un’altra chiesa a pochi chilometri da lì dove, tra l’altro, ricopre tutt’ora il ruolo di vice parroco”. Ma Antonio non molla e decide di rivolgersi direttamente alla Congregazione per il clero presso la Santa Sede: “Qui – racconta – finalmente prendono davvero in esame il nostro caso. Interrogano me e mia moglie, ascoltano i fatti e incaricano il tribunale regionale ecclesiastico della Campania di avviare un processo penale nei confronti di quel sacerdote”. Era il 2012. Ad oggi sono stati ascoltati tanti testimoni, gli ultimi due sacerdoti della diocesi di Vallo della Lucania solo un paio di settimane fa.