Veronica Panarello condannata a 30 anni per delitto Andrea Loris Stival

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Ottobre 2016 - 18:48 OLTRE 6 MESI FA
Veronica Panarello condannata a 30 anni per delitto Andrea Loris Stival

Veronica Panarello condannata a 30 anni per delitto Andrea Loris Stival

RAGUSA – Veronica Panarello è stata condannata a 30 anni di reclusione per l’uccisione del figlio Andrea Loris Stival. La sentenza è del Gup di Ragusa, Andrea Reale. Durante la sentenza Veronica ha pianto sommessamente.

E’ stata emessa a conclusione del processo col rito abbreviato condizionato da una perizia psichiatrica. La Procura aveva chiesto 30 anni per la donna accusata di avere strangolato il bambino con una fascetta di plastica nella loro casa di Santa Croce Camerina il 29 novembre del 2014 e di averne poi occultato il cadavere gettandolo in un canalone. Il giudice ha escluso l’aggravante della premeditazione e delle sevizie.

Queste le date delle tappe principali di indagini e inchiesta sull’omicidio di Loris Stival.

29 novembre 2014: la madre, Veronica Panarello, denuncia la scomparsa del figlio, dice di averlo accompagnato a scuola e di non averlo trovato all’uscita del circolo didattico Falcone-Borsellino. Prima di sera il cadavere del piccolo Loris viene trovato in un canalone a Santa Croce da Orazio Fidone, il ‘cacciatore’.

1 dicembre 2014: l’autopsia rivela che Loris è stato strangolato, forse con fascette elettriche. Gira l’ipotesi di un ‘orco’, ma non ci sono riscontri medico legali e la tesi sarà poi smentita dalla Procura di Ragusa.

3 dicembre 2014: dai video di telecamere di sicurezza emergono le incongruenze nei racconti della madre del bambino.

9 dicembre 2014: Veronica Panarello è fermato per l’omicidio del figlio e l’occultamento del cadavere. Lei si proclama innocente e continua a ripetere: “l’ho accompagnato a scuola”.

12 dicembre 2014: il Gip di Ragusa, Claudio Maggioni, convalida il fermo dell’indagato e dispone che la donna resti in carcere

3 gennaio 2015: il Tribunale del riesame di Catania conferma l’ordinanza del Gip di Ragusa, la madre di Loris deve rimanere in carcere

29 maggio 2015: la Cassazione ribadisce i “gravi indizi di colpevolezza” e rigetta la richiesta di scarcerazione di Verona Panarello.

10 novembre 2015: Per la prima volta Veronica cambia versione e ammetta di non aver portato il figlio a scuola, ma di non ricordare cosa è accaduto.

17 novembre 2015: la madre di Loris dice che il figlio è morto per un incidente mentre giocava con le fascette elettriche a casa.

3 dicembre 2015: Veronica accede al giudizio abbreviato condizionato a perizia psichiatrica.

14 dicembre: prima udienza del processo:

11 febbraio 2016: è la svolta ‘ufficiale’ nelle versioni di Veronica Panarello che davanti ai Pm, dopo averlo fatto in carcere il mese prima davanti a assistenti e psicologi, accusa il suocero Andrea Stival, che avrebbe ucciso Loris perché aveva scoperto che eravamo amanti.

17 febbraio 2016: il nonno di Loris è indagato per omicidio in concorso.

3 marzo 2016: Andrea Stival interrogato dai Pm nega tutto.

7 giugno 2016: la perizia psichiatrica parla di personalità dice che Veronica dimostra una “personalita’ non armonica”, ma era ed è “capace di intendere e volere”.

3 ottobre 2016: la Procura di Ragusa chiede al Gup Andrea Reale la condanna dell’imputata a 30 anni di reclusione per omicidio premeditato aggravato e occultamento di cadavere

17 ottobre 2016: il Gup di Ragusa, Andrea Reale condanna Veronica Panarello a 30 anni per l’uccisione del figlio Loris