Veronica Panarello, Davide Stival: “Non credo a mia moglie”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2016 - 10:42 OLTRE 6 MESI FA
Veronica Panarello, marito Davide Stival: "Non credo a mia moglie"

Veronica Panarello, marito Davide Stival: “Non credo a mia moglie”

RAGUSA – Veronica Panarello, marito Davide Stival: “Non credo a mia moglie”. Il suo avvocato Daniele Scrofani sostiene che non ritenga “credibile la versione di Veronica Panarello ma, nel caso avesse fornito elementi certi, nessuno sconto a nessuno. L’obiettivo rimane comunque la verità, chiunque sia il colpevole”. Nella giornata di domenica l’ennesima versione della donna che assistita dal suo avvocato, Francesco Villardita, davanti al pm Marco Rota ed agli investigatori di Mobile e carabinieri, Antonino Ciavola e Domenico Spadaro, ha chiamato in causa il suocero, Andrea Stival come autore materiale del delitto.

Mario Valenza per il Giornale scrive:

Veronica Panarello ha sostenuto che avrebbe ucciso lui il piccolo Loris perchè il bambino voleva svelare una presunta relazione tra lei e il suocero, legame – come ha detto l’avvocato dell’uomo, Biazzo – “già risultato inesistente dalle verifiche processuali”. Ancora non sarebbe filtrata alcuna indiscrezione sulla data dell’interrogatorio di Andrea Stival che la Procura, “atto dovuto”, ha indagato.

La donna dunque in questa storia si è ritagliata un nuovo ruolo, quello da testimone. Secondo il suo racconto, lei non avrebbe avuto una parte attiva nell’omicidio. Avrebbe avuto paura della reazione di Andrea Sival e non avrebbe chiamato aiuto. Lui l’avrebbe bloccata e minacciata. E poi il silenzio nel timore di rappresaglie sul figlio più piccolo. Una versione che lascia scettici gli investigatori, ma che di certo complica il quadro di un giallo in cui la verità è sempre più difficile da trovare.

Intanto la notizia di una risonanza magnetica per entrare nel cervello di Veronica. “Nel caso di Veronica Panarello non è più sufficiente una normale perizia psichiatrica, ma sarebbe opportuno andare più a fondo attraverso una risonanza magnetica cerebrale che verifichi la predisposizione, forse patologica, di questa donna a mentire”. Lo propone un docente di psicologia forense, Guglielmo Gulotta, nel corso dell’ultima puntata di Porta a porta dedicata al “caso Stival”.