Veronica Panarello, perizia la inguaia: “Era capace di…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Marzo 2016 - 11:52 OLTRE 6 MESI FA
Veronica Panarello, perizia la inguaia: "Era capace di..."

Veronica Panarello, perizia la inguaia: “Era capace di…”

RAGUSA – Veronica Panarello era capace di intendere e di volere? La Sicilia pubblica una notizia esplosiva che sarebbe contenuta nella perizia effettuata sulla donna accusata di aver ucciso il figlio Andrea Loris Stival a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. La difesa si era giocata la carta della seminfermità mentale. Per il delitto la donna ha recentemente tirato in ballo il suocero, Andrea Stival, con il quale, dice, era in corso una love story.

Scrive Mario Barresi su La Sicilia:

Il verdetto sembra chiaro: non è pazza. Tutt’altro. Anche se restano sul tavolo le ipotesi di «disturbo comportamentale» e di «amnesia dissociativa» (importanti, ma non decisivi ai fini del processo) e la difesa gioca la carta: «Una risonanza magnetica per verificare anomalie al cervello». La tappa conclusiva del viaggio dentro la testa di Veronica s’è consumata ieri in una sala del carcere di piazza Lanza, a Catania. Con un test poco più che di routine; la parte più importante era stata già archiviata giovedì. Dovrebbe essere l’ultimo degli “accessi”, i colloqui fra gli esperti e la persona sottoposta a perizia psichiatrica. Ovvero: Veronica Panarello, a processo con rito abbreviato per omicidio premeditato del figlio Loris Stival e occultamento del cadavere. In prima linea i due periti nominati dal Gup di Ragusa, Andrea Reale: Eugenio Aguglia e Roberto Catanesi. Per le parti in causa presenti Giuseppe Sartori (uno dei consulenti della difesa), Giuseppe Catalfo e Maria Costano (per conto del padre e della nonna di Loris) e Silvio Ciappi, nominato dal nonno paterno, Andrea Stival, parte civile ma anche indagato per l’omicidio in un procedimento parallelo. La relazione finale dovrà essere consegnata al giudice entro il 20 aprile. La prossima udienza è fissata per l’11 maggio.

Ma qual è l’orientamento dei periti? Dalle indiscrezioni che filtrano, sembra scontato che non si arriverà alla dichiarazione dell’incapacità d’intendere e di volere che porterebbe alla non imputabilità (se totale) o a un eventuale sconto di pena (se parziale). Insomma: Veronica, autodefinitasi «una star di Hollywood», stavolta non è stata convincente. E trapela l’idea di un certo grado di «lucidità» della donna, che mostrerebbe «tendenze manipolatrici». Eppure ci sono almeno un paio di questioni aperte. Non decisive per sancire il «vizio di mente», anche se importanti per definire il quadro medico-legale. La prima è l’ipotesi di un «disturbo comportamentale», legato a episodi del vissuto (remoto e più recente) della donna di Santa Croce Camerian. L’altra, più delicata sotto il profilo processuale, riguarderebbe una «amnesia dissociativa», ovvero la cancellazione di una parte del ricordo. Con un dubbio di fondo: il vuoto di memoria di Veronica scatta al momento del delitto o in un momento successivo?