Vescovo Ferrara: “Chiedo incontro a Papa, totale obbedienza”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2015 - 07:20 OLTRE 6 MESI FA
Vescovo Ferrara: "Chiedo incontro a Papa, totale obbedienza"

Vescovo Ferrara: “Chiedo incontro a Papa, totale obbedienza”

BOLOGNA – Secondo Il Fatto Quotidiano il vescovo di Ferrara, monsignor Luigi Negri avrebbe augurato a Papa Francesco “di fare la fine di quell’altro”, ovvero di Papa Luciani, morto dopo appena 33 giorni di pontificato. Lui, ovviamente nega e chiede al Papa Francesco un incontro: “Se a causa di quanto è accaduto, si fosse determinato uno scandalo, soprattutto nei più deboli, ne chiederemo perdono tutti”. In un messaggio alla diocesi, il vescovo annuncia di aver chiesto un incontro a Francesco, al quale rinnova “totale obbedienza”: “Anche sollecitato dalle recenti gravi affermazioni attribuitemi sulla stampa, ho chiesto al Santo Padre di potere avere un incontro filiale con lui, in cui poter aprire il mio cuore di pastore al suo cuore di Padre universale”.

“Per me, fin dagli anni della prima giovinezza – scrive Negri all’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio da lui guidata – vivere il legame con il Santo Padre è stato un riferimento ineludibile e fonte di vita nuova. Senza il costante riferimento al Papa non esiste per nessuno, Vescovi compresi, la possibilità di essere veramente cristiani nel mondo. Lo dimostra il mio pensiero sulla Chiesa e sul Papa nelle decine di comunicati, negli atti di magistero e nelle numerose opere pubblicate. Sento quindi il dovere di coscienza di rinnovare, davanti a voi che siete il mio popolo, la certezza della mia fede in Cristo e della mia totale obbedienza al Papa”.

Negri dice quindi di sentire “il dovere di coscienza di rinnovare, davanti a voi che siete il mio popolo, la certezza della mia fede in Cristo e della mia totale obbedienza al Papa”. E, prosegue, “anche sollecitato dalle recenti gravi affermazioni attribuitemi sulla stampa, ho chiesto al Santo Padre di potere avere un incontro filiale con lui, in cui poter aprire il mio cuore di pastore al suo cuore di Padre universale perché – nell’incremento della comunione reciproca e rimettendomi al suo consiglio, che per me è l’unico legittimo – possa camminare spedito verso il compimento della fede”.

L’incontro “che spero che il Santo Padre vorrà concedermi, lo considero come il gesto di inizio del pellegrinaggio della nostra Chiesa particolare a Pietro, nell’anno straordinario della Misericordia”. Se a causa di quanto è accaduto, scrive ancora il vescovo “si fosse determinato uno scandalo, soprattutto nei più deboli, ne chiederemo perdono tutti. Questa è la mia professione di fede, di obbedienza e di Verità. Tale la sento davanti a voi e al nostro comune Signore e la professo con sicurezza assoluta perché, come diceva Alessandro Manzoni, ‘Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più certa e più grande’”. .