Vicenza, fa l’hacker a scuola. Aziende informatiche fanno a gara per assumerlo

Pubblicato il 1 Ottobre 2012 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA

VICENZA – Ha violato il sistema informatico della sua scuola ed è stato denunciato, ma la “marachella” gli ha assicurato un posto in un’azienda di ingengeria informatica. Succede a Valdagno, in provincia di Vicenza, dove vive il baby hacker beccato lo scorso lunedì a violare i computer della scuola per regalare promozioni e risultati dei compiti in classe ai suoi compagni. A lui in verità non servivano, perché pare che sia un piccolo genio, con una media altissima e una mente brillante, in grado di comprendere l’immensità della rete e farsi beffa dei sistemi di sicurezza dei “grandi”.

Ora a quel giovane “bulletto informatico” di origini indiane è stato offerto un posto di lavoro alla Ceremit di Thiene, società di ingegneria informatica in provincia di Vicenza. A lui il titolare, Alessandro Petracca, ha promesso “ogni aiuto, gli paghiamo l’avvocato e poi lo assumiamo”.

Tutti riconoscono in lui enormi potenzialità, persino i docenti ammettono che il giovane asiatico di informatica ne sa certamente più di loro. Avevano capito fin da principio chi c’era dietro il mistero dei voti “ritoccati” all’insù, per questo per lui è scattata la sospensione immediata, ma meno dei 15 giorni che gli sarebbero costati l’anno scolastico. Impossibile bocciare un genio.

A tradire il ragazzo, da poco maggiorenne, e alcuni suoi compagni, è stata l’esagerazione: un voto, proprio in informatica, lievitato improvvisamente dal 3 al 9. Il punteggio “eccessivo” ha insospettito professori e preside, i quali hanno avvisato i carabinieri. Si è scoperto così che nel computer di un insegnante era stato inserito un file script, grazie al quale dieci ragazzi, cinque maggiorenni e altrettanti minorenni delle classi IV e V dell’Itis “Marzotto” di Valdagno, avevano carpito la password per accedere alla rete informatica.

Un vero talento “criminale” da cogliere al volo e sfruttare al servizio del bene. Per questo la Cermit si è fiondata è in prima fila per potersi aggiudicare i frutti di una mente tanto brillante: “Molti consulenti delle aziende americane erano pirati informatici- ha aggiunto Petracca -non discuto il reato, ma questo ragazzo merita davvero una possibilità”. E così sia.