Vincenza Sicari, maratoneta immobilizzata da malattia ignota

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Aprile 2016 - 14:59 OLTRE 6 MESI FA
Vincenza Sicari, maratoneta immobilizzata da malattia ignota

Vincenza Sicari, maratoneta immobilizzata da malattia ignota (Foto da Facebook)

PADOVA – Vincenza Sicari è una maratoneta, o meglio lo era: nel 2007 ha vinto la 42 chilometri di Padova. Adesso, a 37 anni, giace immobilizzata in un letto, senza riuscire a muovere il busto e le gambe. Ma non si sa che cosa abbia.

E’ accaduto tutto quasi da un giorno all’altro, come ha raccontato lei stessa a Roberta Polese sul Corriere del Veneto:

“Nel 2013 ho cominciato a sentirmi stanca, senza forze, avevo spesso la febbre, ma attribuivo tutto agli allenamenti, correvo 230 chilometri alla settimana e credevo fosse normale sentirmi sfinita, ma c’è stato un momento in cui non riuscivo più a mettermi in piedi”.

A quel punto sono iniziate le peregrinazioni negli ospedali di tutta Italia:

“Sono stata ricoverata all’inizio dell’anno prima a Roma, poi a Pisa. I medici hanno fatto di tutto, non venendo a capo della malattia hanno tentato di farmi un Tso, mi sono anche ritrovata immobilizzata a letto con i farmaci per curare un disturbo psichico che chiaramente non ho, ora a Padova mi sono affidata alle cure della dottoressa Elena Pegoraro e Gianni Sorarù, mi fido di loro, ma questa è l’ultima possibilità che do alla medicina italiana, se nemmeno a Padova troverò una risposta me ne andrò all’estero”.

Vincenza Sicari, lodigiana di origine ma romana d’adozione, ne ha anche denunciati alcuni di quei medici che attribuivano ad un problema psichiatrico la sua malattia immobilizzante. Ma in tre anni di ricerche nessuno è riuscito a capire che cosa abbia. Si sa solo che soffre di una non meglio specificata malattia degenerativa muscolare. 

Vincenza non si arrende: se nemmeno a Padova scopriranno che cos’ha andrà a New York. Qui, al dipartimento di Neurologia della Columbia University, c’è il professor Salvatore Di Mauro, che proprio a Padova si è laureato nel 1963 e che ora è un luminare nel campo delle malattie degenerative. Lei che correva decine e decine di chilometri al giorno adesso vuole vincere questa sfida, la più pesante e dura. Ma per farlo deve capire che cosa ha: “Posso combattere e perdere, ma devo sapere contro che cosa”.

(Foto da Facebook)