Vincenzo De Luca, per giudice Anna Scognamiglio chieste sanzioni dal Csm

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Settembre 2017 - 16:06 OLTRE 6 MESI FA
Vincenzo De Luca, per giudice Anna Scognamiglio chieste sanzioni dal Csm

Vincenzo De Luca, per giudice Anna Scognamiglio chieste sanzioni dal Csm (Foto Ansa)

NAPOLI – Caso Vincenzo De Luca, la richiesta del procuratore generale al Consiglio superiore della magistratura: “Sanzionare il giudice di Napoli Anna Scognamiglio con un anno di perdita di anzianità”.

La richiesta è stata fatta davanti al Csm dal sostituto procuratore generale della Cassazione Alfredo Viola perché, sostiene Viola, il giudice Scognamiglio non si è astenuta dall’occuparsi del processo civile per l’applicazione della legge Severino nei confronti del governatore campano De Luca e perché ha violato il dovere di riservatezza e riferito al marito notizie riservate apprese per servizio.

Secondo l’accusa formulata dal procuratore generale, il marito della Scognamiglio, Guglielmo Manna, si avvaleva delle informazioni ricevute dalla donna “per accreditare la possibilità di condizionare le decisioni della moglie e dei giudici del tribunale in favore di De Luca”. L’obiettivo finale era quelle di “esercitare, tramite altre persone, pressioni” sul governatore e ottenere, in danno di altri candidati, la nomina alla presidenza di una Asl nella Regione Campania.

“Si tratta di fatti di particolare gravità perché dall’esito delle decisioni della Scognamiglio dipendeva l’eventualità di una nuova chiamata alle urne della popolazione dell’intera Campania”, ha sottolineato il Pg Viola intervenendo a Palazzo dei Marescialli e aggiungendo che “c’è stata una palese strumentalizzazione delle funzioni”. Per questo, il Pg ha chiesto una sanzione ‘pesante’ e che raramente viene comminata come quella della perdita di un anno di anzianità.

L’udienza è stata aggiornata al prossimo 17 ottobre. “Se sono colpevole, sono colpevole per aver vissuto insieme venti anni con un uomo che ha tradito la mia fiducia e quella della mia famiglia”, si è difesa Scognamiglio prendendo la parola e spiegando che il marito, dal quale ora è separata, “millantava”. “Non ritenevo di dovermi astenere – ha proseguito Scognamiglio – perché non ho mai ritenuto concrete le possibilità di mio marito di ottenere la nomina a presidente di una Asl per questioni di valutazioni e punteggio, e non ho mai pensato che la sua carriera dipendesse dalla nomina di De Luca”.

Il prossimo 17 ottobre ci sarà anche l’udienza penale nella quale Scognamiglio e il suo ex marito sono imputati, a Roma, “per induzione indebita a dare o promettere utilità”.