Vino. Coldiretti, boom spumante italiano all’estero, più 23%

Pubblicato il 25 Settembre 2016 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA
Spumante italiano

Spumante italiano

ROMA – Le vendite di spumante italiano all’estero fanno segnare un record storico nel 2016 con un balzo del 23% delle bottiglie esportate. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre 2016, divulgata in occasione della festa dei vini locali organizzata nei mercati di Campagna Amica per il giro di boa della

All’estero, sottolinea la Coldiretti, ”non sono mai state bevute tante bollicine italiane con la Gran Bretagna che è diventata nel 2016 il primo mercato mondiale di sbocco dello spumante italiano con le bottiglie esportate che hanno fatto registrare un aumento record del 32%, consentendo il sorpasso degli Stati Uniti dove comunque si rileva un +13%, mentre in posizione più defilata si trova la Germania dove si registra una sostanziale stabilità delle vendite”.

Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono, tra gli altri, il Prosecco, l’Asti, il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese. Già lo scorso anno infatti, ricorda Coldiretti, ”con 320 milioni di bottiglie stappate all’estero si era bevuto più spumante italiano che champagne francese le cui esportazioni si sono fermate a 307 milioni di bottiglie.

Il risultato più significativo del 2016 è infatti l’aumento del 186% delle bollicine Made in Italy spedite in Francia con i cugini d’oltralpe che nel 2016 hanno quindi sostanzialmente triplicato il consumo di spumante italiano”. Tanto che per ”ogni bottiglia di champagne stappata in Italia – rileva Coldiretti – ne vengono portate Oltralpe oltre sei di spumante italiano”.

A fare la differenza, conclude l’associazione, ”resta tuttavia il valore medio per bottiglia commercializzata attraverso le frontiere, che per lo champagne è molto più elevato rispetto allo spumante. Un gap pesante che va recuperato con adeguate politiche di valorizzazione del prodotto ma che non è sempre giustificato dal punto di vista qualitativo”.