Aggressione nel parco a Torino, l’uomo ha un nome ma forse è fuggito

Pubblicato il 24 Luglio 2010 - 20:17 OLTRE 6 MESI FA

Sanno chi e’, probabilmente dove lavora. Ma il violentatore che giovedi’ mattina ha aggredito una veterinaria di 32 anni tra i vialetti e gli alberi del parco della Colletta di Torino, dove la Dora Riparia confluisce nel Po, potrebbe avere gia’ lasciato la citta’, braccato da una caccia all’uomo aperta dai carabinieri.

La giovane donna che ha subito violenza, e che avrebbe riconosciuto nel bruto la stessa persona vista qualche volta correre – come lei – nel parco, trova la forza di lanciare un appello alle altre donne: ”Mai da sole, mai” a fare jogging nel parco quando e’ poco frequentato. E i City Angels di Torino, hanno gia’ ricevuto la richiesta di alcune donne di essere scortate nei parchi: ”Siamo pronti”, hanno risposto i ragazzi e le ragazze con le magliette rosse ed il basco azzurro, attivi in 15 citta’.

Secondo le ultime indiscrezioni, non confermate pero’ dall’Arma, i militari, che hanno in mano l’identikit realizzato sulla base delle descrizioni fornite dalla vittima e dalla coppia che l’ha soccorsa, lo avrebbero identificato in un nordafricano dipendente di un kebab restaurant nel quartiere di San Salvario. Il violentatore, un uomo ‘palestrato’ alto un metro e 85 centimetri, con i capelli rasati, era fuggito lungo il Po verso nord. Indossava canottiera e pantaloncini neri ed era un frequentatore abituale del parco, forse proprio per studiare meglio i movimenti e le abitudini della sua vittima.

Sia la donna aggredita, una ceca residente nel capoluogo piemontese da otto anni, che i coniugi che sono intervenuti interrompendo la violenza, hanno detto di averlo gia’ visto tra coloro che corrono all’interno dell’area verde. Non e’ escluso che l’uomo abbia gia’ lasciato la citta’. ”Quell’uomo – ha raccontato la veterinaria – mi ha aspettato, conosceva i miei orari. Era vicino al parcheggio di via Bologna. All’improvviso mi sono sentita afferrare alle spalle. Mi ha bloccato la bocca e mi ha trascinata verso alcuni cespugli. Ho cercato di reagire, ma e’ stato inutile. All’inizio mi ha detto che voleva solo i soldi e che aveva un coltello, ma poi mi e’ saltato addosso e mi ha strappato i vestiti. Ora non so se me la sentirei di guardarlo in faccia”.

La coppia che passava nei paraggi in quel momento aveva pensato inizialmente che fosse una coppia appartata, finche’ ha visto lei cercare di divincolarsi in ogni modo dalla morsa del bruto. Allora e’ intervenuta mettendolo in fuga, ma senza riuscire a bloccarlo. Intanto il caso riaccende l’allarme sulla sicurezza delle donne sole nelle aree pubbliche. I ‘City Angels’ affermano di aver ricevuto alcune telefonate di giovani che hanno chiesto di essere accompagnate quando attraversano i parchi cittadini, soprattutto nelle ore in cui sono meno frequentati. E cosi’ hanno dato la loro disponibilità. ”Siamo pronti – afferma Alfredo Tavernese, presidente nazionale del sodalizio – a fare la nostra parte se necessario. Tuttavia, non riteniamo che Torino sia una citta’ pericolosa, ma purtroppo dopo casi come questi si diffonde la psicosi”.