Vittorio Feltri: “Tiziana Cantone? Solo una fuori di testa poteva…”

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Novembre 2016 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Feltri: "Tiziana Cantone? Solo una fuori di testa poteva..."

Vittorio Feltri: “Tiziana Cantone? Solo una fuori di testa poteva…”

NAPOLI – Vittorio Feltri non ci sta a santificare Tiziana Cantone, anzi. La donna che si è uccisa in seguito alla diffusione di un suo filmato erotico su internet per lui non è una vittima ma una sprovveduta. Una “fuori di testa”. Il giornalista scrive un editoriale su Libero in cui si legge:

Solo una povera guagliona fuori di testa, invece di godersi in santa pace i frutti mica tanto proibiti della propria relazione, poteva avere l’idea di immortalare in un filmino la descritta situazione erotica.

Ella, a esercizio ultimato, si è presa la briga di divulgare il pornovideo, inviandolo non a un amico, ma a otto amici otto. Da quando in qua una signorina che l’ha data al moroso documenta la performance e ne rende partecipe un gruppo cospicuo di conoscenti? Mi sembra quantomeno inusuale. Allorché Tiziana si è resa conto che, una volta gettata in rete, la sua scopata è diventata virale su Facebook , si è disperata e ha deciso di morire. Ma benedetta donna, cosa ti aspettavi dal tuo imprudente gesto? Che ti assegnassero il Nobel? Ovvio che almeno uno degli otto individui a cui avevi inoltrato il film ne facesse uso gettandolo in rete e sputtanandoti alla grande. Non c’è niente di più riservato di un contatto sessuale, ma se tu stessa lo rendi pubblico, poi non hai il diritto di lagnartene. Chi è causa del proprio male pianga se stesso, ma eviti di uccidersi tentando di trasformarsi in vittima. È solamente uno sprovveduto che fa pena non perché ha scopato, bensì perché ha fatto di tutto per dirlo a tutti. E ci è riuscito. Che colpa ne ha Facebook che è un registro su cui ciascuno annota quel che gli garba?

La mamma racconta altro: “Non è stata mia figlia Tiziana a divulgare in rete i video” dice Maria Teresa Giglio. E ai microfoni di Sky TG24 dice, a proposito dell’ex della figlia: ”Penso proprio che sia lui il regista di tutto”. La madre della ragazza di 31 anni – che si è uccisa il 13 settembre scorso dopo la comparsa sul web delle immagini – torna a parlare della vicenda, due giorni dopo aver vinto la sua “battaglia” giudiziaria contro un colosso come Facebook e aver annunciato un reclamo al garante della privacy per chiedere la rimozione di oltre un centinaio di indirizzi di siti dove sono ancora pubblicati video a addirittura parodie sulla 31enne.

La Giglio ritorna ad accusare senza mezzi termini l’ex fidanzato di Tiziana, Sergio Di Palo, che nei prossimi giorni potrebbe essere sentito come persona informata sui fatti dalla Procura di Napoli Nord, che sulla morte di Tiziana ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Alla domanda se Di Palo si sia fatto sentire, la Giglio risponde polemicamente: “No, per niente, anzi, io penso proprio che sia lui il regista di tutto. Mia figlia – prosegue – non era più se stessa, era come depersonalizzata, più volte aveva cercato di interrompere questa relazione. Voglio precisare una cosa importante, che tutte queste cose, riguardo ai video che sono stati diffusi in rete, non è stata mia figlia a divulgarli. E’ successo tutto in quel periodo, quando mia figlia aveva preso la decisione di andare a convivere con quest’uomo. Io vorrei che si indagasse bene su quest’uomo e su tutti quelli che anche all’apparenza non avrebbero motivo di essere indagati, vorrei che si andasse proprio fino in fondo, perché tutto è iniziato con lui”. Un pensiero alla figlia che non c’è più: “Forse è Tiziana che mi sta aiutando ad andare avanti perché non essendoci riuscita in vita ad avere quella giustizia che lei tanto sperava, è come se io sentissi la sua voce che dice: ‘mamma continua tu al posto mio'”.

“Quello che mi attendo – afferma a Sky TG24 – è che si faccia piena luce e che vengano rimossi tutti i contenuti che hanno portato alla morte mia figlia, che si faccia tutto il possibile per fare delle norme che regolino, o che comunque responsabilizzino, tutti questi social network con questi colossi del web. Dobbiamo evitare che succedano queste cose anche ad altre povere ragazze, perché noi donne siamo sempre più penalizzate”.