Trasgressioni giovanili. A Campo de’ Fiori (Roma), la moda della vodka usata come collirio

di Dini Casali
Pubblicato il 20 Aprile 2011 - 11:11| Aggiornato il 14 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Giovane assume vodka dagli occhi

ROMA – Quella dell’adolescenza è un’età di sperimentazioni e voglia di trasgredire, a volte senza limiti  e a costo di farsi male. L’ultimo grido, naturalmente importato da Stati Uniti e Inghilterra, è quello di sballarsi di vodka usando il collirio. Cioè inoculandosi direttamente nelle palle degli occhi della vodka per stordirsi più velocemente. La tecnica si chiama “eyeballing”. E’ semplice: basta usare vodka, assenzio, grappa, rum o quello che vi pare come collirio per ubriacarti all’istante. Non agitare e versare direttamente sugli occhi. L’idea nasce dalla leggenda che attraverso i bulbi oculari l’alcol entri in circolo nel sangue più rapidamente.

La pratica, dicevamo, nasce all’estero: solo su Youtube sono presenti 800 video che mostrano studenti e adolescenti alle prese con l’eyeballing. In Italia il primo avvistamento degno di nota è avvenuto a Campo de’ Fiori a Roma. Peccato che gli effetti sono per lo più collaterali e la pratica non funzioni per niente. Dagli esperti inglesi viene un solo commento in proposito: “E’ come buttarsi candeggina negli occhi”. Come riporta il quotidiano Il Messaggero, le farmacie romane nella zona di Campo de’ Fiori hanno notato un numero crescente di giovani e giovanissimi che nei fine settimana acquistano colliri. E infatti l’eyballing non è una pratica proprio senza conseguenze: oltre all’immediato bruciore e arrossamento degli occhi, può provocare anche lacerazioni che, nei casi più gravi, possono rendere necessario il trapianto di cornea. I riscontri dal Collegio degli oculisti del Regno Unito sono unanimi, è pericoloso, statene alla larga.

Forse è chiedere troppo che un ragazzo di 15 o 16 anni segua le indicazioni di un collegio di oculisti: certo è che questi “pischelli” ne inventano sempre una più del diavolo. Dal “balconing” al “binge drinking” ogni occasione è buona per far guai e mettere a repentaglio la propria salute. A ogni modo, non è il caso di allarmarsi più del lecito. Dove andremo a finire? hanno ripetuto generazioni di benpensanti, dimentichi quasi sempre delle loro follie giovanili. Una quota di autolesionismo, bisogna ammetterlo, è fisiologica. Certo non va nemmeno sottovalutata: quindi, occhio, ragazzi!