Yara, ecco perché gli investigatori la credono viva

Pubblicato il 29 Dicembre 2010 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA

Yara Gambirasio

Per i genitori è una speranza, per gli investigatori è un’idea da cui partire per continuare le ricerche: Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa 33 giorni fa da Brembate di Sopra è ancora viva. Se fosse vero, però, questo può siognifcare una e una sola cosa: è stata sequestrata. E qui cominciano le domande.

Gli investigatori, dopo l’appello di ieri dei genitori, invitano giornalisti ed esperti a non lasciarsi andare alla dietrologia: la conferenza stampa non va interpretata come messaggio in codice, i genitori non hanno “segreti” inconfessabili agli stessi inquirenti. L’idea che Yara possa essere viva, insomma, non nasce da scenari nascosti, ma da semplici considerazioni investigative.

Quali? Innanzitutto le ricerche. Per oltre un mese Brembate di Sopra e i paesi vicini sono stati esplorati palmo a palmo. Si è scavato, sono stati usati i cani, perlustrati i pozzi, dragati i corsi d’acqua. E di Yara non è stato trovato neppure un capello. Questo porterebbe gli inquirenti ad escludere la tesi del “maniaco improvvisato”. Un assassino che agisce in preda a un raptus non è così metodico nel nascondere il corpo. La convinzione, insomma, è che la ragazza sia stata sequestrata e non da dilettanti. Idea consolidata dalle, poche, testimonianze raccolte il giorno della scomparsa. Da subito si è parlato di due uomini, un piccolo commando che ha agito con uno scopo ben preciso. Si torna, quindi, sempre al rapimento.

Dato per molto probabile il sequestro rimane il problema del movente. L’estorsione non regge: manca una qualsiasi richiesta di denaro, e, soprattutto manca l’elemento fondamentale. La famiglia Gambirasio non è così ricca da far pensare al sequestro. Improbabile anche la pista dell’errore: è vero che i vicini di Yara sono imprenditori hanno una figlia. Ma è anche vero che la ragazza non somiglia a Yara. Non solo: dopo 33 giorni, se di sbaglio di fosse trattato, Yara sarebbe tornata a casa.

Le indagini continuano, insomma. Speranze ce ne sono. Una pista definita, invece, ancora no.

[gmap]