Yara, gli inquirenti sono ottimisti: “La porteremo a casa”

Pubblicato il 7 Gennaio 2011 - 20:13 OLTRE 6 MESI FA

Yara Gambirasio

Sembrano ottimisti gli inquirenti sul caso di Yara Gambirasio:  ”Per noi quello di Yara non è più un caso di polizia giudiziaria, è qualcosa di più. Noi lavoriamo perché vogliamo riportare a casa Yara, e ci riusciremo, basta un pizzico di fortuna”. Lo ha detto il questore di Bergamo, Vincenzo Ricciardi, in un’intervista rilasciata a Bergamo Tv. ”Non abbiamo testimonianze di qualcosa di veramente preciso – ha aggiunto il questore, riferendosi al momento della scomparsa di Yara – perché tutto si è svolto nella massima normalità. Nessuno ha notato qualcosa di strano. E’ come se fosse successo qualcosa di normale, che non ha attirato l’ attenzione di nessuno. E qualcuno c’era a quell’ora per la strada. L’unica cosa certa è che la ragazzina non si è allontanata spontaneamente”.

Il questore, che oggi è tornato a fare visita alla famiglia della tredicenne, si è poi rivolto alla cittadinanza di Brembate di Sopra, chiedendo di non far mancare la collaborazione con le forze dell’ordine: ”Non ho mai visto gente così collaborativa, disposta a fare qualsiasi cosa pur di darci una mano – ha detto Ricciardi – Continuate ad aiutarci, non abbiate timore che qualche indicazione possa risultare infondata”.

Vincenzo Ricciardi ha fatto visita ai genitori di Yara. Ai giornalisti che lo aspettavano in via Rampinelli a pochi passi dall’abitazione della famiglia Gambirasio, il questore ha confermato che tra le piste seguite dalla polizia c’è anche quella che fa riferimento al racconto del papà di una bambina di undici anni residente in paese, secondo cui il giorno prima della scomparsa di Yara, un furgone avrebbe seguito la figlia per le vie di Brembate. ”Stiamo vagliando anche questa pista, come altre” si è limitato a dire il questore.