Siria. Ong italiana, ad Aleppo continua guerra senza tregua

Pubblicato il 4 Maggio 2016 - 18:03 OLTRE 6 MESI FA
La guerra ad Aleppo

La guerra ad Aleppo

ROMA – Continuano senza tregua i combattimenti nella città di Aleppo: nelle ultime settimane la tregua, più o meno rispettata nel resto del paese, qui invece ha visto un inasprimento della guerra che insanguina la Siria dal 2011. A riferirlo è lo staff dell’ong italiana Gvc ad Aleppo, che vive nella zona ovest della città e che esprime una forte preoccupazione per i continui combattimenti nelle strade.

“Martedi è stata una giornata terribile. Ci sono stati bombardamenti senza tregua su case, moschee e altri edifici. Molte abitazioni sono state colpite”, ha riferito al telefono Roberta Paci, responsabile in Siria per l’ong. “Il nostro personale che lavora e vive ad Aleppo, con cui non è facile comunicare per le continue interruzioni di elettricità, è costretto a rimanere in casa, specialmente durante il giorno”.

”Tutti hanno subito dei danni, l’edificio in cui vive un nostro collega è stato colpito da un razzo artigianale, danneggiandone gravemente la facciata. In questa situazione i convogli umanitari fanno fatica ad arrivare e anche le attività pianificate per l’emergenza subiscono forti rallentamenti”. Paci, che è riuscita a mettersi in comunicazione con parte del personale Gvc che lavora nella zona ovest di Aleppo, racconta che martedi la popolazione ha vissuto una giornata terribile, con bombardamenti senza tregua.

Una situazione drammatica già da due settimane e che comporta un forte rallentamento dei convogli umanitari e un ritardo nella campagna di vaccinazione dei bambini. “Una decina di giorni fa una delle scuole che doveva essere riabilitata da Gvc nella zona di Hamdaniye, quella con il maggior numero di sfollati interni della città, è stata distrutta dalle bombe – segnala Paci – e le attività di pianificazione e di acquisto materiali per riportare l’acqua dove l’accesso è difficoltoso sono interrotte. In questo modo non si riesce ad andare avanti, la popolazione è allo stremo e anche per noi non è facile”.