“Abbiamo mangiato il nostro amico per sopravvivere”. La vedova chiede giustizia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Aprile 2013 - 10:58| Aggiornato il 22 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA (RUSSIA) – Alexander Abdullaev e Alexei Gorulenko lo scorso dicembre hanno ammesso di aver mangiato il loro caro amico Andrei Kurochin dopo aver vagato nella foresta siberiana per diverse settimane.

All’inizio del viaggio gli amici erano addirittura quattro ma di uno ancora non si hanno notizie – racconta il quotidiano svizzero 20 minuten – . La loro jeep si è fermata sotto un diluvio a 300 chilometri dal fiume Daurka. Il 30 novembre 2012, le forze dell’ordine dopo una serie di ricerche riescono a trovare i due pescatori cannibali che hanno raccontato ai soccorritori il loro incidente: “La macchina si è fermata e quando Andrei Kurochkin si è ferito alla gamba, ci siamo divisi in due gruppi”. Abdullaev e Gorulenko ammettono di aver mangiato il loro amico ma non di averlo ucciso. Oggi la vedova chiede giustizia.

“È morto di freddo, non lo abbiamo ucciso noi. È morto congelato per via della gamba ferita e quando lo abbiamo trovato, l’abbiamo mangiato per sopravvivere” ha detto Abdullaev. I due pescatori sopravvissuti giustificano la loro azione per necessità e raccontano a 20 Minuten: “Avevamo bisogno di proteine, il suo corpo ci ha permesso di sopravvivere per dieci giorni”.

Un test del DNA ha confermato che i resti ritrovati appartengono al pescatore scomparso: “Adesso ho la certezza che lo hanno mangiato – dice la moglie di Kurochkin -, sappiamo che Andrei è morto altrove e che l’hanno trascinato attraverso la neve. Hanno mangiato il suo corpo, pezzo dopo pezzo. Un piede con un dito, un altro dito e la parte posteriore del cranio con alcuni capelli: questo è quello che resta dell’uomo che amavo”.