Actos causa cancro? Maxi multa per farmaco anti diabete

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2016 - 09:31 OLTRE 6 MESI FA
Multa da 9 miliardi a Takeda Pharmaceutical e Eli Lilly

Il farmaco Actos

ROMA – Due case farmaceutiche, la Takeda Pharmaceutical Co. e la Eli Lilly & Co, hanno dovuto pagare insieme una multa di nove miliardi di dollari per aver nascosto durante i test per l’approvazione negli Stati Uniti, gli effetti cancerogeni del farmaco per diabetici commercializzato con il nome di Actos (ACTOS ® – Pioglitazone), venduto anche in Italia.

La decisione era stata presa dal tribunale della Louisiana e del giudice Rebecca Doherty, giunta a seguito del processo avviato in seguito alla denuncia di un paziente, Terrence Allen, che sosteneva di aver contratto il cancro per aver usato il farmaco, al quale le due ditte dovranno versare un milione e mezzo di dollari. ‘’Perché il governo italiano e il ministro Lorenzin non vietano un farmaco per diabetici già illegale in Francia e Germania?’’, domandano sul web.

A lanciare l’allarme, per ultimo, è il medico Domenico De Felice, che sul Fatto Quotidiano accusa il ministro della Salute del governo Renzi di non aver preso le misure necessarie per prevenire la diffusione di questo farmaco così pericoloso. Eppure le gravi controindicazioni sono note da tempo. Già nel 2007, l’Agenzia del Farmaco italiana metteva in guardia “sui rischi associati all’assunzione di rosiglitazone e pioglitazone”, farmaci che aumentano la sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina:

“Negli anni successivi alla loro commercializzazione”, si legge sul Bif, Bollettino di informazione sui farmaci, “sono state segnalate nuove reazioni avverse associate all’assunzione di questi farmaci, quali edema maculare con diminuzione della vista, fratture distali e infarto del miocardio per quanto concerne il rosiglitazone, e cancro alla vescica per il pioglitazone. Queste segnalazioni hanno stimolato l’attenzione della comunità scientifica e hanno portato le agenzie regolatorie a rivalutare il rapporto rischio-beneficio di questi farmaci”.

Ed è proprio per il timore dell’aumento di un rischio di tumore alla vescica, che Francia e Germania, già nel 2011, hanno sospeso l’utilizzo e la commercializzazione di Actos nei propri Paesi. Come scriveva il Wall Street Journal, il rischio di sviluppo di cancro alla vescica aumenta addirittura del 40% nei pazienti che assumono il farmaco per più di due anni.

De Felice già nell’aprile dell’anno scorso ha lanciato un’accusa forte al ministro Lorenzin – ma che potrebbe essere estesa a tutti i suoi predecessori:“Signora Lorenzin vuole ascoltare, informarsi oggi e ritirare dalle farmacie italiane immediatamente un farmaco rischioso che tranquillamente può essere sostituito da altri? Signora Lorenzin lei è a capo di un ministero per curare o per far ammalare i cittadini italiani?”.