Afghanistan, Gates. ”Gli americani ci resteranno ancora per molti anni”

di Licinio Germini
Pubblicato il 11 Novembre 2010 - 11:19| Aggiornato il 12 Novembre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro della difesa Usa Robert Gates

Sul ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan non si capisce bene cosa stia  accadendo e dicendo che nell’amministrazione di Barack Obama c’è un po’ di confusione non ci si allontana molto dal vero.

La data del luglio 2011 indicata ripetutamente dallo stesso presidente sembrava scolpita nel granito. Ma poi c’e stato un giro di posizioni che ha lasciato non pochi perplessi. Prima la data del ritiro è diventata ”inizio” del ritiro, lasciando presagire una permanenza più lunga dei 100 mila soldati che l’America tiene nel Paese islamico nella guerra contro i talebani.

Ora per bocca del segretario di stato Hillary Clinton e del capo degli stati maggiori riuniti Mike Mullen, durante una conferenza sulla sicurezza in Australia si è fatto un balzo di ben due anni.

Ovvero: la scadenza del 2011 non esiste più, e l’ultima notizia in fatto di ritiro sembra essere il 2014, il che significa che la guerra continuerà – salvo ulteriori cambiamenti – per altri quattro anni.

La spiegazione fornita da funzionari dell’amministrazione è che non si poteva dare agli insorti la sicurezza che le truppe Usa avrebbero fatto i bagagli l’estate prossima e affidato la difesa del governo del presidente Hamid Karzai alle forze armate afghane, palesemente inadeguate per un compito del genere.

La nuova linea di pensiero è che i talebani se la dovranno vedere con gli americani – non si sa se anche con i contigenti Nato – per lo meno fino al 2014, quando gli strateghi Usa ritengono le truppe afghane saranno pronte all’autodifesa.

Bizzarramente, l’amministrazione sostiene che non è cambiato nulla, ”Quello che stiamo cercando di fare – ha detto un alto funzionario a Washington – è eliminare l’ossessione del 2011 in maniera che la gente possa capire capire chiaramente qual’è la strategia del presidente”.

Più esplicito il ministro della difesa Robert Gates: ”Credo che i talebani riceverenno lo shock della loro vita quando si accorgeranno che a settembre, ottobre, novembre i soldati americani saranno sempre lì a combatterli e dargli la caccia”. Inappuntabile.

Ilcambiamento della scadenza è sicuramente una vittoria dei militari Usa, che da tempo sostengono che la data del 2011 sarebbe stata controproducente anche perchè avrebbe indebolito la già fiacca volontà degli afgani di combattere fianco a fianco con truppe che sarebbero presto tornate a casa.

”Quando si dice che ce ne andremo nel 2011 – ha osservato il caporale Lisa Gardner, inquadrata nei Marines nella combattutissima provincia di Helman – diciamo che da quel momento in poi cominceranno a cadere le teste degli afgani”.

E’ anche intervenuto nel dibattito in corso il comandante in capo dei marines, James Conway, secondo il quale l’insistenza sulla data del 2011 ”avrebbe probabilmente sostenuto e dato fiato ai talebani, convinti che gli sarebbe rimasto solo un anno di guerra e poi marciare su Kabul”.

Quel che lascia perplessi è che a prima vista l’amministrazione non è univoca sull’avanzamento della scadenza al 2014, anzi, tutt’altro. Obama finora non s’è fatto sentire, il che lascia tutto in uno stato di incertezza tra ”falchi” e ”colombe”.

Esempio: uno dei portavoce della Casa Bianca, Tommy Vietor, ha vigorosamante negato un cambio di strategia, affermando: ”Il presidente è stato chiarissimo sull’inizio del ritiro nel 2011, e su quella data nulla è cambiato”. C’è forse qualcosa che Vietor non sa o non vuole dire?

Dalla parte dei ”falchi” è d’altra parte schierato Michael O’Hanlon, senior fellow alla Brookings Institution, secondo il quale la data del 2014 fa senso perchè esercito e polizia afgani raggiungeranno i 350 mila effettivi nel 2013. ”Queste ingenti forze – dice O’Hanlon – saranno in grado di respingere i talebani e sfatare il mito di una occupazione permanente americana dell’Agfhanistan”.

Sostanzialmente diversa la dichiarazione del ministro della difesa Gates: ”Tutto considerato, gli americani resteranno in Afghanistan ancora per molti anni”.