Yemen. Rapito il carabiniere Spadotto, è in mano alle tribù di Sanaa

Pubblicato il 31 Luglio 2012 - 01:08 OLTRE 6 MESI FA
Ambasciata italiana nello Yemen (Foto Ansa)

SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PORDENONE) – Il carabiniere Alessandro Spadotto, 29 anni, è stato rapito in Yemen dai membri delle tribù. La richiesta dei rapitori è la liberazione di un detenuto e la restituzione di alcune terre nella capitale di Sanaa. Il ministro degli Interni dello Yemen ha confermato la notizia del rapimento. La Farnesina segue la vicenda ed il ministro degli Esteri yemenita, Abu Bakr, ha confermato totale disponibilità e massimo impegno nella collaborazione al ministro italiano Giulio Terzi.

Spadotto è originario di San Vito al Tagliamento, un paese di 15mila abitanti in provincia di Pordenone. Il carabiniere è in forza al 13esimo battaglione di Gorizia. Appena si sono diffusi il nome e le generalità del militare, il paese si è stretto intorno alla famiglia Spadotto.

Antonio Di Bisceglie, sindaco di San Vito, ha detto: “Un ragazzo serio, compito, che ha svolto e svolgeva incarichi di responsabilità”. Il Comune ha affermato la sua vicinanza “alla famiglia” ed ha ribadito l’ipotesi di un rapimento compiuto da parte di criminali comuni. ”Meglio così”, rispetto a un atto di terrorismo, spiega.

La famiglia Spadotto è nota a San Vito, non solo per quel ragazzo spesso all’estero o per sua sorella, che studia all’ Università di Padova, ma anche per il padre, Augusto, ex carabiniere, ora in pensione, responsabile del nucleo di Protezione civile di San Vito. Una famiglia stimata e punto di riferimento nella piccola comunità.

Il padre di Spadotto, Augusto, chiede silenzio intorno alla vicenda: “Preferiamo non parlare, vorremmo essere lasciati in pace”, dice. Poi aggiunge: ”Se sarà liberato, stapperemo una bottiglia tutti insieme”. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di sequestro con finalità di terrorismo, fascicolo in cui saranno inserite informative della Farnesina e dai Carabinieri del Ros.

La notizia del rapimento è giunta anche a Londra, dove un altro carabiniere, Luca Tesconi, prima medaglia italiana alle Olimpiadi, ha dedicato la vittoria al collega dell’Arma, ”con l’augurio che possa presto riabbracciare i suoi cari”.

A fine giornata, mentre l’europarlamentare Debora Serracchiani chiede all’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Ue Catherine Ashton, “di affiancare e di sostenere nei modi più efficaci l’azione del Governo italiano”, sottolineando “l’urgenza e la grave preoccupazione” del momento, il ministro Terzi da Belgrado torna sul caso. Al Qirbi ”mi ha sottolineato quanto si condividano le nostre esigenze di assicurare sopratutto l’incolumità e la tutela della vita della persona sequestrata”, ha detto Terzi che ha poi concluso: “Mi ha confortato avere tali assicurazioni”.