Assassinio Kennedy: Oswald agente di Fidel Castro? La “pista cubana” porta a Minsk

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Febbraio 2013 - 06:30| Aggiornato il 20 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Fra Lee Harvey Oswald e gli 007 di Fidel Castro c’era un filo rosso che passava da una scuola del Kgb a Minsk. È la pista cubana, una di quelle che portano a Dallas, al giorno dell’assassinio John Fitzgerald Kennedy. Ne parla Alfredo Mantici per Lookout News, rivista di geopolitica al debutto in edicola, diretta dal generale Mario Mori, ex comandante del Ros e del direttore del Sisde.

I servizi segreti cubani, racconta Mantici, erano nati già nel 1958, quindi con la rivoluzione cubana ancora in corso. Lo istituì il fratello di Fidel Castro, l’attuale presidente Raul Castro. Il Sib, Servicio de Intelligencia Basica, doveva scoprire “i traditori” che passavano le informazioni alla polizia di Batista e infiltrare i suoi ranghi. Una volta conquistata l’Avana Castro si preoccupò subito di dare al suo servizio segreto, che cambiò molti nomi, poteri e organizzazione all’avanguardia.

Per questo decisivo fu l’aiuto del Kgb, che addestrò gli agenti cubani sia in loco che a Minsk, dove dal 1960 si tenevano corsi triennali che formavano 300 spie alla volta. Scrive Mantici:

“Un dato curioso – che potrebbe spalancare la porta a nuove teorie del complotto sull’assassino del presidente Kennedy (Dallas, 22 novembre 1963) – è dato da una strana catena di circostanze, quantomeno sorprendenti: la scuola dei cubani era situata in via Ulianova a Minsk. Nel ’61-’62 risiedeva a Minsk, nell’edificio accanto alla scuola, anche Lee Harvey Oswald, l’uomo che un anno dopo avrebbe sparato al presidente Kennedy. Non solo: il direttore della scuola di addestramento era il colonnello del KGB Ilya Vasilievich Prusakov, zio di Marina Prusakova, ovvero la ragazza che fu presa in moglie da Oswald e che lo avrebbe seguito negli Stati Uniti proprio alla vigilia dell’attentato di Dallas.

Secondo le testimonianze di defezionisti dei servizi dell’Avana che parteciparono ai corsi di via Ulianova – e secondo quanto lasciato scritto dallo stesso Oswald nel suo diario – molti giovani cubani strinsero amicizia con il giovane americano, che manifestava simpatie per Cuba e per Castro e che trascorreva, senza spiegazioni accettabili al riguardo, un periodo di soggiorno in Unione Sovietica; non per motivi di studio o di lavoro ma piuttosto “per diporto” (in piena guerra fredda?).

Queste strane circostanze che sembrano collegare Oswald, i giovani “studenti” cubani e lo zio della sua futura moglie nonché colonnello del KGB, diventano ancora più strane se le si collega a un dato oggettivo riferito da Brian Latell (un funzionario Cia che ha diretto il desk Cuba negli anni ’70 e ’80) e rilevato dalle stazioni di intercettazione della National Security Agency americana il 22 novembre del 1963, nelle ore che precedettero l’assassinio di Kennedy. In quel lasso di tempo, il traffico radio istituzionale tra Cuba e le ambasciate nel resto del mondo si ridusse drasticamente, mentre venne registrato un contestuale, incomprensibile e massiccio incremento del traffico radio tra la capitale cubana e Dallas, e viceversa”.

Riassunto: Lee Harvey Oswald, in piena guerra fredda, era un americano che risiedeva in Russia, a Minsk, accanto alla scuola del Kgb che formava gli 007 di Cuba. Marina Prusakova, quella che poi divenne sua moglie, era nipote del colonnello del Kgb che dirigeva la scuola. Oswald divenne amico di molti cubani che frequentavano la scuola. Il giorno dell’omicidio Kennedy ci fu un inspiegabile aumento del traffico radio fra l’Avana e Dallas.