Attrice pestata per aver sfidato l’Islam pubblica libro

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Maggio 2016 - 12:53 OLTRE 6 MESI FA
Attrice pestata per aver sfidato l'Islam pubblica libro

Attrice pestata per aver sfidato l’Islam pubblica libro

ROMA – Era un’attrice famosa in Marocco ma aveva sfidato l’Islam ed era stata pestata a sangue. Ora Loubna Abidar racconta la sua storia in un libro. Scrive Il Giornale:

Loubna Abidar è una vittima dell’islam. Nel senso che la sua vita è cambiata per colpa di quell’odio dei musulmani nei confronti delle donne “libere”.Libere di camminare senza velo e di coronare il sogno di diventare una attrice. Lorba si rifugiata in Francia, dopo una fuga obbligata dal Marocco, suo paese natale. A Casablanca tre uomini la riconobbero: aveva recitato nel film Much Loved, interpretando una prostituta. Un disonore per il Marocco e per l’Islam che quando vede donne in televisione le chiama “puttane” e non “attrici”. Dopo quella aggressione Loubna ha conosciuto l’oscurantismo dell’islam. E le sue ossessioni. Picchiata a sangue dopo un rapimento in auto, nessun ospedale voleva curarla. E anche la polizia marocchina rideva delle sue disavventure. Così ha preso un aereo, ha lasciato marito e figli ed è andata in Francia. Poi ha scritto un libro, dove racconta la sua storia, dal titolo “La danfereuse”.Il libro ha suscitato ancora di più l’odio degli islamici nei suoi confronti. In poche la sostengono: “Lina Bikiche mi aiuta molto. È una ragazza marocchina che da mesi prende le mie difese su Internet. Ma abita a Tolosa e ha anche il passaporto francese. In Marocco non potrebbe mai osare tanto”. Poi la dura accusa all’islam che l’ha bandita dal suo Paese: “Le cose sono cambiate, sono diventate più estreme, c’è troppo odio. Subiamo l’influsso delle emittenti di Arabia Saudita e Qatar che parlano male delle donne e del sesso, che spiegano ai mariti come convincere la sposa ad accettare altre tre mogli”. Una vita da carcerate, quella delle donne nell’islam. Coperte dalle sbarre create dal burqa: “Lì dentro ti senti chiusa come in una gabbia – conclude l’attrice, raccontandosi al Corriere – non si riesce nemmeno a respirare”.