Australia. Aborigeni, uova cotte estinsero uccello gigante

Pubblicato il 29 Gennaio 2016 - 18:38 OLTRE 6 MESI FA
I Genyornis Newtoni

I Genyornis Newtoni

USA, BOULDER – Uova cotte alla brace: così gli aborigeni, primi abitanti dell’Australia, avrebbero causato l’estinzione di un’antica specie di uccelli giganti, alti due metri e pesanti più di 200 chili.

E’ quanto fanno pensare i resti dei gusci trovati in parte anneriti dala brace e risalenti a circa 50.000 anni fa. Descritti su Nature Communications dai ricercatori dell’Università del Colorado a Boulder, rappresentano la prima prova diretta che incolpa l’uomo dell’estinzione degli animali giganti che nell’antichità caratterizzavano la cosiddetta megafauna australiana.

La prima ‘vittima’ accertata della cucina degli aborigeni, nota con il nome di Genyornis Newtoni, era un enorme uccello incapace di volare, che 50.000 anni fa, prima dell’arrivo degli umani in Australia, era diffuso un po’ in tutto il continente. Abituato a nidificare sulle dune di sabbia, deponeva uova giganti grandi quanto meloni e pesanti fino a quasi 2 chili, come dimostrano i resti dei gusci trovati in oltre 2.000 località sparse per il continente.

In 200 di questi siti sono stati ritrovati frammenti di guscio ammucchiati, in parte anneriti e bruciacchiati. Analizzando la loro composizione chimica e la struttura dei loro amminoacidi, i ricercatori hanno stabilito che le bruciature sono state causate da un forte gradiente di temperatura, simile a quello generato da un falò o da una brace di carboni ardenti, e non certo da un incendio.

L’ipotesi più plausibile, dunque, è che i primi umani arrivati in Australia ‘”sfruttassero le uova dei Genyornis, cucinandole sul fuoco, per poi gettare i loro gusci vicino al falò”, come spiega il coordinatore dello studio, Gifford Miller.