Australia, avvocato dei boss ‘ndrangheta freddato in strada

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2016 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA
Australia, avvocato dei boss 'ndrangheta freddato in strada

Australia, avvocato dei boss ‘ndrangheta freddato in strada (Nella foto, Joseph Acquaro)

MELBOURNE – Avvocato dei boss della ‘ndrangheta calabrese in Australia ucciso in mezzo alla strada. Su di lui, Joseph Acquaro, 54 anni e tre figli, c’era una taglia da 200mila euro.

Acquaro è stato freddato nella tarda serata di martedì 15 marzo. Il suo corpo è stato trovato da un netturbino che ha subito chiamato i soccorsi, ma quando questi sono arrivati per Acquaro non c’era più niente da fare.

Acquaro è stato ucciso alle spalle, con diversi colpi sparati a distanza ravvicinata. Come in ogni omicidio di mafia che si rispetti, anche in questo caso nessuno dei testimoni ha saputo fornire elementi utili agli investigatori.

Quello che sono riusciti a sapere dai passanti è che a bordo dell’auto che ha sparato c’erano tre uomini. La polizia sta cercando i responsabili nella criminalitù organizzata.

Come ha spiegato l’ispettore Michael Huges,

“La vittima è nota, ma sul suo conto non figurano condanne passate in giudicato”.

Anche se difendeva da tempo i padrini di origine calabrese in Australia, non aveva mai commesso reati. Anzi, era ritenuto una talpa al servizio della stampa. Ma su di lui c’era una taglia da 200mila euro, messa dal boss Tony Madafferi.

Come ricorda Ilario Filippone sul Messagero,

“L’avvocato ha difeso narcotrafficanti del calibro di Pasquale Barbaro, Rocco Arico e Frank Madafferi, il fratello di Tony, condannato per avere importato 4 tonnellate di ecstasy, droga nascosta in barattoli di pomodori provenienti dal porto di Napoli. Proprio la scorsa settimana, è apparso in tribunale per rappresentare in aula il narcos Rocco Arico. Penalista di fama, Joe Acquaro è stato anche presidente della Camera di commercio italiana di Melbourne. «E’ nostro dovere – disse il giorno del suo insediamento – promuovere il vero prodotto italiano, perché la concorrenza e le contraffazioni sono un pericolo costante».