“Avatar istiga al suicidio e alla depressione”

Pubblicato il 12 Gennaio 2010 - 19:07 OLTRE 6 MESI FA
James Cameron, il regista di Avatar

James Cameron, il regista di Avatar

Da quando Avatar è uscito tre settimane fa nelle sale degli Stati Uniti riscuotendo un enorme successo di critica e pubblico, sono spuntati centinaia di blog, articoli di giornale, messaggi su Twitter e video su You Tube che protestano contro il film. Tra le accuse che vengono rivolte al regista James Cameron, ce n’è una piuttosto forte: Avatar istigherebbe al suicidio.

L’ identificazione con i personaggi di Avatar e la separazione dei fatti reali da quelli creati dalla finzione, a quanto raccontato nei diversi messaggi inviati ai blog, sembrerebbe più difficile probabilmente a causa del 3D in cui il film è realizzato. E sono decine le persone che dopo aver visto il film sono state afflitte da depressione o dal desiderio di suicidarsi.

Il forum americano di Avatar in poco tempo ha ricevuto oltre mille messaggi piuttosto eloquenti. L’amministratore del forum, Philippe Baghdassarian ha detto: «Dopo aver visto il film io non ero depresso. In realtà il film mi ha fatto felice. Però riesco a capire perché  molte persone si sono depresse. Il film è così bello e mostra qualcosa che qui sulla terra non abbiamo. Penso che le persone che hanno visto il film vorrebbero vivere in un mondo completamente diverso. Per questa ragione ora si sentono depressi».

Il film ha già guadagnato più di un miliardo di dollari al botteghino. Un altro utente nel forum scrive: «Quando mi sono svegliato questa mattina dopo aver visto Avatar, il mondo mi sembrava più grigio e privo di senso. Io non vedo alcun motivo per continuare a fare le cose di tutti i giorni. Io vivo in un mondo oramai morente».

Okoi invece scrive: «Dopo aver guardato Avatar la prima volta, mi sentivo veramente depresso, come se avessi desiderato di svegliarmi in quel mondo nuovo». «Così, – continua Okoi – dopo pochi giorni, sono andato al cinema a guardare di nuovo la pellicola per alleviare la depressione e la sensazione di disperazione. Ora mi ascolto la colonna sonora e condivido le mie opinioni in questo forum che mi sta aiutando molto».

Il sintomo principale di questo male di vivere è la voglia di fuggire dalla realtà. Hill, 17 anni, sente il bisogno di evasione: «Sono depresso perché voglio vivere a Pandora (il pianeta immaginario del film, n.d.r), dove ogni cosa è perfetta. Inoltre, mi sento triste perché il mio mondo fa schifo, sono disgustato da come la razza umana abbia distrutto la Terra».

Su Twitter i navigatori si dividono. Alcuni cercano di consolare i “depressi”, altri invece non riescono a comprendere che cosa spinga il pubblico verso pensieri di morte. «La realtà virtuale non è la vita reale e non lo sarà mai. Sicuramente, però, la tecnologia 3D aiuta a rendere più reale questo mondo fantastico», dice il Dr. Stephan Quentzel, psichiatra del Louis Armstrong Center for Music and Medicine.

Secondo alcuni studiosi, inoltre, guardare un film in 3D è una esperienza sensoriale completamente nuova. «Questo – ha spiegato Michael Rosenberg, oftalmologo della Northwestern University Feinberg School of medicine of Chicago, corrisponde ad un maggiore sforzo mentale, il che favorisce i mal di testa».