Brema, arrestato algerino pro-Isis. Disse: “Vi faccio saltare in aria”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Luglio 2016 - 01:51 OLTRE 6 MESI FA
Brema, caccia ad algerino che sostiene Isis: "Vi faccio saltare in aria"

Brema, caccia ad algerino che sostiene Isis: “Vi faccio saltare in aria”

ROMA – “Vi faccio saltare in aria“. Questa la minaccia di un algerino di 19 anni che è fuggito da un ospedale psichiatrico e che ha dichiarato il suo sostegno all’Isis e all’attentatore di Monaco. Intorno alle 2 di notte del 27 luglio il rifugiato è stato arrestato a Brema, dove gli agenti della polizia tedesca gli davano la caccia.

Nonostante l’algerino si fosse dichiarato pro-Isis, la polizia afferma di non avere prove che l’algerino pianificasse attentati o avesse realmente legami col gruppo terroristico.

Le minacce dell’algerino non erano passate inosservate in un periodo di tensioni per i recenti attentati Isis in Francia e Germania. Un centro commerciale è stato sgomberato a Brema dopo che alcune persone avevano segnalato alla polizia un uomo con un comportamento sospetto. Il portavoce della polizia Nils Matthiesen ha poi spiegato che “l’uomo in fuga potrebbe avere nascosto un esplosivo o qualche altro dispositivo pericoloso nel centro commerciale”. Il ricercato è un algerino 19enne fuggito da un ospedale psichiatrico che, si è appreso in seguito, ha urlato “vi faccio saltare in aria”.

Le forze dell’ordine hanno poi riferito che il giovane era stato arrestato nei giorni scorsi per piccoli furti e poi era stato trasferito nella struttura psichiatrica dopo che si era inferto delle ferite. Non ha particolare legami con gruppi terroristici e non ci sono prove che volesse compiere un attentato, è stato precisato.

Ma l’allerta resta alta, anche perché il giovane algerino aveva espresso il suo sostegno nei confronti dell’Isis e dell’attentatore di Monaco, il 18enne tedesco-iraniano, vittima di bullismo a scuola e con un’ossessione per le stragi, che appena pochi giorni fa ha ucciso nove persone in centro commerciale, prima di suicidarsi. La sera del 26 luglio intanto la polizia tedesca ha compiuto un raid in una moschea a Hildesheim, nel nord della Germania, perché ritenuta un centro di reclutamento di estremisti islamici. Perquisiti anche otto appartamenti di esponenti del ‘Circolo islamico’ della città.

Il ministro degli Interni della Bassa Sassonia, Boris Pistorius, ha spiegato che “dopo mesi di indagini” si è concluso che l’organizzazione radicalizzava i musulmani incitandoli ad unirsi alla jihad. E i sermoni degli imam “contenevano parole d’odio nei confronti degli infedeli”. E nel pomeriggio una valigia piena di bombolette spray ha preso fuoco a Zindorf, piccolo centro nei pressi di Norimberga, a 200 metri da un centro di prima accoglienza per rifugiati. Non ci sono stati ne’ vittime ne’ feriti e il ministero degli Interni ha assicurato che “in nessun momento vi è stato pericolo per le persone”.